Non profit

ecco la donazione facile:btrattenuta in busta paga

fisco L'Agenzia delle Entrate spiega il payroll giving

di Redazione

U na nuova frontiera del fundraising riceve il beneplacito dall’Agenzia delle Entrate. Ditemi se questa non è una (buona) notizia!
La nuova frontiera del fundraising è il payroll giving , tecnica (e nome) importata dai Paesi anglosassoni che consiste nel chiedere da parte di un ente non profit ai dipendenti di un’azienda di donare per un periodo di tempo l’equivalente in denaro di un’ora, un giorno ecc., facendo passare l’erogazione tramite la busta paga. L’azienda trattiene, su mandato esplicito del dipendente, l’importo in denaro e lo versa tramite banca all’ente non profit.
Dato che in Italia abbiamo fundraiser molto attenti, detta tecnica – da anni – è sotto loro stretta osservazione; qualcuno l’ha persino già messa in pratica. La domanda che si ponevano aziende e enti non profit era: posso far godere al dipendente il risparmio fiscale consentito dalla legge?
Fino a poco fa il quesito era rimasto inevaso e non vi era una risposta ufficiale da parte dell’amministrazione finanziaria. A metà di novembre, l’Agenzia delle Entrate ha risposto a un interpello proprio su questo tema e ha dato il parere del quale cerchiamo di dare una spiegazione.
Diciamo subito che l’Agenzia delle Entrate risponde favorevolmente al quesito, ponendo delle condizioni più che comprensibili.
In generale, l’Amministrazione finanziaria approva la raccolta mediata effettuata da parte di altro soggetto (per esempio, un’azienda) a favore di un ente non profit, e soprattutto ne consente la deducibilità o detraibilità a seconda della natura (giuridica e fiscale) del soggetto percipiente, cioè dell’organizzazione non profit. L’approvazione del risparmio fiscale (che rimane in capo al soggetto erogante, chi dona e non l’intermediario) è vincolata però dal fatto che l’intermediario deve rappresentare in pieno il soggetto erogante. È il meccanismo noto sia dello sconto etico (dalla ris. 110/95 alla 130/2000) che delle erogazioni effettuate attraverso i telefonini (ris. 124/05).
Nel caso di specie, i passaggi sono i seguenti: il dipendente autorizza l’azienda a trattenere una certa somma e dà mandato ad effettuare per suo conto una erogazione a favore di un ente non profit. L’impresa trattiene con specifica causale ed effettua tramite bonifico bancario (altrimenti – come è noto – non può attivarsi alcun tipo di risparmio fiscale) l’erogazione liberale a favore dell’organizzazione specificando che opera come mandataria del (o dei) dipendenti. L’impresa compila un elenco in doppia copia di donatori, importi singoli e mese di trattenuta e lo trasmette alla onlus.
A questo punto, la onlus restituisce all’impresa una copia dell’elenco, integrandolo con una dichiarazione di ricevimento della somma (con estremi del bonifico) sottoscritta dal legale rappresentante.
L’impresa a sua volta deve rilasciare al dipendente una attestazione con tutti i dati relativi alla donazione effettuata, alla onlus percipiente, all’impresa stessa, alle date di bonifico e vi allega una copia della ricevuta rilasciata dalla onlus.
In sede di conguaglio di fine anno, l’impresa riconosce al dipendente la detrazione del 19% (nel caso delle onlus, delle associazioni di promozione sociale ecc) della somma donata per tramite dell’azienda stessa.
Complicato? Un poco; ma fattibile, almeno sperimentabile. Basta (!) trovare azienda e donatori.

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