Non profit

A Riccione ho visto gentebche riesce a battere la crisi

di Redazione

M onica e Vincenzo. Li ho incontrati a Rimini, invitati da Marco Magi, un odontotecnico che ha nel cuore il gusto. Lei è un’esuberante signora che ogni anno, da quando la conosco, prepara una teoria di marmellate squisite che destina alla raccolta di fondi per Avsi. Vincenzo è un imprenditore alberghiero che a Riccione tiene aperto il suo Lungomare anche d’inverno. In comune hanno la passione educativa, ossia l’idea di lasciare un segno nel proprio lavoro. Li ho incontrati a Riccione, durante la presentazione del mio libro sulla famiglia Adesso, 365 giorni da vivere con gusto , dove c’era pure il preside del Liceo dell’Ospitalità. Mi ha colpito che gente così diversa (c’era anche un’associazione che vendeva piante per una comunità di ragazzi down) possa incontrarsi, e non è la prima volta. Una pensa alla carità, l’altro al business, ma hanno il desiderio di comunicare un positivo, di far star bene la gente, qui, nella capitale del divertimentificio, dove si trova il 50% degli hotel della regione. Ecco, quando si passa una sera così, diventa chiaro che a tema non c’è solo la crisi, ma la voglia di costruire.
Prima di andare a trovarli, mi sono trovato in mezzo alla neve tra le colline dell’Oltrepò Pavese, con tutto il personale dell’azienda Copador che lavora il pomodoro in Emilia. Per far festa sono andati da Fausto Andi, a Montù Beccaria, un vitivinicoltore straordinario (sfido chiunque ad assaggiare i suoi vini) che ha impostato l’azienda con un gruppo di ragazzi down. Abbiamo mangiato l’oca ripiena, ma credo che oltre al calore dei piatti e dei vini, non ci sia stato un posto, nella vita di ciascuno, dove ci sia sentiti così a casa. Ecco, l’Italia è fatta di tanti piccoli gesti come questi, che insieme compongono il mosaico del positivo che risorge, in mezzo agli uccelli del malaugurio che invitano a tirare i remi in barca. La sparo grossa: non sono d’accordo con chi dice «rinuncio ai regali e faccio una donazione». Ma perché non regalare le marmellate di Monica e i vini di Fausto? Si aiuta un’opera, e si trasmette il gusto di un positivo.

Nessuno ti regala niente, noi sì

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