Welfare
POVERTÀ. Pranzo di Natale alla mensa dei poveri
Una realtà sempre più diffusa nei centri urbani, dove mense e associazioni che distribuiscon cibo vedono impennarsi le richieste in questo periodo festivo
di Redazione
Sono sempre di più le persone, anche italiane, che per il pranzo e la cena Natale chiederanno aiuto alle strutture di accoglienza o ai servizi di volontariato. Nelle grandi città del nord, le mense dei poveri e soprattutto i centri per la distribuzione alimentare agli indigenti registrano fino al +25% di richieste rispetto al 2007, con un incremento fino al 30% del numero di italiani, donne e anziani in particolare che vi ricorrono.
A Milano, la onlus Pane quotidiano attende quest’anno 3000 persone, contro le 2200 che nel 2007 si erano rivolte ai due centri di distribuzione alimentare per ricevere il “pacco” di Natale, che contiene come tutti gli altri giorni dell’anno pane, latte, yogurt in scadenza, con in più – in occasione della festa – tortellini, salumi, panettone. Non è ancora il momento di tirare le somme – dicono al pane Quotidiano -, ma se nel 2007 le persone che si erano appoggiate al servizio erano state 520 mila circa, «quest’anno si arriverà a 600 mila». Stessa situazione a Torino, dove i servizi Vicenziani, complice il maltempo, si attendono un’eccezionale affluenza di persone per il pomeriggio di Natale. In linea del resto con l’incremento di richieste registrate negli ultimi mesi dalla Onlus, passata da una media giornaliera di 200/250 utenti agli attuali 300. L’aumento piu’ sensibile, (+30%) si è registrato tra gli italiani.
Scendendo a Firenze, la Caritas della Toscana afferma di aver notato un leggero aumento, inferiore al 5%, del numero di ospiti italiani del servizio di mensa, ma per il 2008 il numero complessivo dovrebbe rimanere stabile tra i 500 e i 520 pasti giornalieri. A Roma, anche quest’anno la comunita’ di Sant’Egidio apparecchierà per circa 10 mila persone, dato coerente con i numeri degli scorsi anni. Il dato nuovo è però la crescita delle richieste di pacchi di generi alimentari, sia da parte di stranieri, sia da parte di italiani”. Difficoltà per le famiglie si segnalano anche in strutture di dimensioni ridotte: al centro di ascolto Italo Calabrò di Reggio Calabria, per esempio, si prevede che per questo Natale si passerà da un’ottantina a oltre 100 commensali, con un incremento di 15 nuclei familiari che si appoggeranno alla mensa.
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