Non profit
Giavazzi-Alesina, i cantori della finanza bocciati dalla storia
Marco Vitale polemizza con i due noti economisti
di Redazione
U n recente articolo di Marco Fortis su Economy , vi riguarda. Nota il giornalista che l’economista che più ci ha azzeccato su quello che stava per capitare sui mercati finanziari è stato un vostro editorialista, Marco Vitale. Che già nel luglio 2006 scriveva: «La depressione immobiliare potrebbe causare una crisi dei consumi e un rallentamento di 2 punti della crescita attesa del Pil americano, con un crash landing dell’economia globale». E su Vita nel settembre 2007 esprime una preoccupazione crescente: «Sono preoccupato di qualcosa di cui si parla troppo poco e cioè della dimensione immensa che ha raggiunto il mercato dei derivati. (?) Questa eccessiva finanziarizzazione dell’economia creerà ancora problemi».
Gli asini, invece, nota ancora Fortis, si sono dimostrati Francesco Giavazzi ed Alberto Alesina che, mentre Vitale scriveva i suoi allarmi, ragionavano così. Nel 2006 in un loro “instant book”, Goodbye Europa , parlavano di un declino economico e politico, della superiorità del modello americano di sviluppo rispetto a quello dell’Europa. Sul Corriere della Sera del 4 agosto 2007, Giavazzi con la solita sicumera si esprimeva così: «La crisi del mercato ipotecario americano è seria, ma difficilmente si trasformerà in una crisi finanziaria generalizzata. Nel mondo l’economia continua a crescere rapidamente. La crescita consente agli investitori di assorbire le perdite ed evita che il contagio si diffonda». Vi risparmio la mole di citazioni che ho trovato anche se meriterebbero di essere pubblicate tutte. Ma perché non lo fate voi? Poi noi volantiniamo le vostre pagine.
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