Non profit

Prestiti a tasso zero.bUn’idea dalla Svezia

Finanza etica Sta per sbarcare anche in Italia la Jak Bank

di Redazione

“Jak” è sigla che sta per Terra Lavoro Capitale.
È una realtà che a Stoccolma esiste da 40 anni e che dal 97 ha avuto la licenza come banca. Con un meccanismo di “punti risparmio” garantisce prestiti al 2,5%
M entre il mondo dei mutui è sempre più confuso tra surroghe (la possibilità di spostare un mutuo da una banca ad un’altra a costo zero) “impossibili” e notai contrariati, tra Euribor impazziti e consigli interessati, anche in Italia sta per nascere la Jak Bank. Una banca nata in Danimarca, ma cresciuta e sviluppatasi in Svezia, che presta denaro solamente ai suoi soci, senza pretendere alcun interesse.
Mario Danisi , presidente dell’Associazione culturale Jak Bank Italia, spiega che l’idea è nata «grazie ad un servizio di Report di RaiTre del 18 maggio 2008 che ci ha fatto conoscere una realtà di cooperazione finanziaria e solidale che in Svezia esiste e funziona da 40 anni. Ci siamo cercati l’un l’altro, e da blogger intorno ad un forum ci siamo dati un sito internet dedicato e ora completamente rinnovato. Siamo prima stati un’associazione virtuale, ora siamo una vera associazione».
La Jak Bank è nata subito dopo la crisi del 29 in Danimarca, ma si è consolidata e diffusa nella forma attuale in Svezia dove agisce dal 65 e ha ricevuto la licenza bancaria dall’Autorità di vigilanza finanziaria svedese nel 1997. La peculiarità della Jak (Jord Arbejde Kapital, cioè Terra Lavoro Capitale) è di prestare denaro solo ai suoi soci residenti in Svezia (circa 35mila), con interesse quasi pari a zero. In Italia nell’Associazione culturale Jak Bank Italia, come ci racconta Mario Danisi, «l’obiettivo non sono i grandi numeri, ma un team affiatato di studio e divulgazione che operi per far nascere la futura Jak Bank Italia nella forma giuridica opportuna». Continua Mario Danisi: «Le risposte della società civile sono entusiastiche, ma il problema è culturale: siamo stati abituati a far rendere il nostro denaro in un’ottica prevalentemente “speculativa” (nostro malgrado) e quindi il concetto di risparmio è cambiato mettendo in soffitta la solidarietà e la mutualità intesa come mutuo soccorso tipica delle generazioni dei nostri nonni. Il futuro sarà però fosco e quindi dovremo cambiare il modo di pensare».
In Svezia tutte le attività della banca si svolgono fuori dal mercato finanziario dal momento che tutti i prestiti sono finanziati solamente dal risparmio dei soci che pagano una tassa sui prestiti pari più o meno al 2,5%, utilizzata dalla banca per coprire i costi di gestione e di sviluppo, oltre ad una quota di adesione annuale che va da 0 a 200 corone (20 euro) a seconda dell’età del mutuatario e delle dimensioni della famiglia.
Il punto cruciale è però rappresentato dai “punti risparmio” che i soci ricevono per ogni corona risparmiata e depositata sul conto Jak. In questo modo il valore monetario del prestito è equiparato ad uno stock di punti accumulati che poi saranno consumati nel momento in cui si andrà a prendere a prestito. Così nel momento in cui il prestito sarà completamente rimborsato la somma dei punti totalizzati corrisponderà ai punti risparmio consumati, e gli utenti avranno la facoltà di ritirare i propri risparmi o mantenerli in Jak in modo che possano essere utilizzati da altri soci. E i tempi dello sbarco in Italia? «Non lo sappiamo», spiega Franco Fratto , portavoce e socio fondatore ( nella foto ) ma vorremmo concludere lo studio di fattibilità entro il primo semestre e partire con la nuova società entro il 2009».

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