Non profit
Crollo delle donazioni? No grazie
La generosità degli italiani «tiene» nel 2008, secondo una ricerca dell'Istituto italiano della donazione
di Redazione

Alla luce del periodo di recessione economica in cui si trova il nostro Paese, quali sono le conseguenze sulle attività e sullo sviluppo delle Organizzazioni Non Profit italiane? E quali i progetti per il futuro? A queste domande ha cercato di rispondere una ricerca condotta dall’Istituto Italiano della Donazione nel gennaio di quest’anno, intitolata “La generosità batte la crisi? Le elargizioni da privati al Terzo Settore. Gli effetti della crisi sulle donazioni natalizie”.
Lo studio è stato condotto tenendo presente lo scenario attuale del Terzo settore italiano – caratterizzato da 5,5 miliardi di donazioni complessive, 8 miliardi di donazioni potenziali a medio termine e circa 25 milioni di donatori – e i dati resi noti da un’indagine quantitativa sui comportamenti di donazione commissionata a GfK Eurisko e presentata a ridosso del periodo natalizio. In quella sede, la rilevazione aveva messo in luce che in Italia, la percentuale di donatori che aveva fatto una donazione negli ultimi 5 anni – calcolato sul totale della popolazione italiana – era pari al 52%. Di questo 52% i donatori fedeli ad una o più organizzazioni risultavano pari al 64%, mentre la saltuarietà del comportamento di donazione era ravvisabile nell’84% dei casi. Inoltre, i donatori regolari si caratterizzano per una maggiore “generosità” rispetto ai saltuari (donazione media pari a circa 180 euro all’anno). I saltuari segnalavano infatti – 73% del campione analizzato – di non essere certi di voler continuare a garantire il sostegno economico fino ad allora accordato all’organizzazione preferita, adducendo nel 30% dei casi, come motivazione, la “mancanza di denaro”.
La ricerca IID ha analizzato in primis le attese delle organizzazioni non profit che in tal senso ha affermato di avere avuto una raccolta fondi natalizia positiva (il 65%) vedendo confermate le proprie aspettative. Tuttavia la situazione di stallo economico in cui si sono venute a trovare le famiglie italiane e le imprese ha già iniziato a farsi sentire e le prospettive sulla raccolta fondi dei prossimi mesi non sono certo ottimistiche. Da un’analisi più approfondita condotta sulle Organizzazioni Non Profit socie dell’Istituto Italiano della Donazione (50% del campione indicato), i settori nei quali la flessione si è fatta maggiormente sentire sono stati la cooperazione internazionale e il sostegno a distanza (sad). È stata invece preferita durante la raccolta fondi natalizia 2008 l’area della salute/ricerca scientifica.
Dalla ricerca emerge soprattutto che il Terzo Settore è pronto a reagire e a garantire continuità ai progetti già avviati (65% del campione) e le azioni che le Organizzazioni prevedono di attuare si situano prevalentemente nell’area della raccolta fondi: il 26% infatti dichiara di avere in programma l’avvio di iniziative di intensificazione ed innovazione dell’attività di fundraising ed un altro 26% indica di voler variare il target di riferimento delle campagne. Il 5% segnala invece di voler agire diminuendo l’importo sollecitato nell’ambito delle diverse iniziative di raccolta fondi. Il 14% del campione indica invece la strada dell’ottimizzazione delle risorse economiche investite internamente alla struttura: taglio delle spese straordinarie o superflue, migliore razionalizzazione degli impegni di spesa già previsti e ridimensionamento dei budget sulle diverse funzioni.
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