Non profit
OBESITA’. In partenza il progetto nazionale «Dai peso al peso»
Dal 13 febbraio fino a giugno, check-up gratuiti e controllo del peso in oltre 50 Ipercoop d'Italia
di Redazione
Da oggi al super non si fa solo la spesa ma si tengono d’occhio i chili di troppo. È il nuovo progetto «Dai peso al peso», in programma dal 13 febbraio fino a giugno in oltre 50 centri Iper-Coop di tutta Italia, presentato oggi al policlinico Umberto I di Roma. L’iniziativa, che coinvolge l’Istituto superiore di sanità, l’Irccs San Raffaele Pisana, la Società italiana dell’obesità (Sio) e Acaya Formazione & Salute, in partnership con Abbott e in collaborazione con Coop, dà a chiunque la possibilità di eseguire check-up gratuiti e monitorare il proprio peso con la supervisione di esperti, magari, appena prima o subito dopo aver fatto la spesa.
Un modo intelligente per prevenire il rischio di obesità, che solo in Italia colpisce 4 milioni di adulti. Il mancato controllo del peso, infatti, aumenta le probabilità di insorgenza di numerose malattie, soprattutto quelle cardiovascolari, e di disabilità, con un impatto negativo sulla qualità di vita.
Tutte le persone di età compresa tra i 18 e i 75 anni, dal 13 febbraio, potranno eseguire il controllo dei valori ematologici, la misurazione della pressione arteriosa, la misurazione della circonferenza addominale, dell’indice di massa corporea, la
valutazione della distribuzione di grasso rispetto alla massa magra e un test sul comportamento psicologico nei confronti dell’alimentazione. Oltre 220 medici e 100 infermieri saranno coinvolti e verranno effettuate circa 10 mila visite e 25 mila analisi ematochimiche.
«Le persone più a rischio sono quelle di età compresa tra i 55 e i 64 anni», osserva Giuseppe Rossano, direttore del Centro di ricerca clinica del San Raffaele di Roma, «poichè generalmente sono le più sedentarie. Ma ci sono picchi anche tra gli ansiosi-depressivi e tra i bambini che stanno davanti alla tv più di 8 ore al giorno».
Ma si può invertire la rotta grazie a un approccio integrato, il sistema delle tre “a”:
alimentazione controllata, attività fisica e aiuto medico restano infatti i rimedi migliori per ottenere anche piccole riduzioni di peso che assicurano grandi aiuti per la salute. Giovanni Spera, presidente della Sio Lazio, punta quindi su corretti stili di vita, specialmente a tavola. «Come prevenzione di base», spiega, «il vecchio consiglio è
ancora quello più utile: bisogna seguire una dieta mediterranea, con vari pasti durante l’arco della giornata con quantità ridotte».
Stefano Vella, direttore del Dipartimento del farmaco all’Istituto superiore di sanità, promuove il progetto, preferendo però evitare il termine «screening», che spesso
intimorisce la gente. «Il progetto ha rilevanza scientifica perchè ci permetterà di creare una coorte di circa 10 mila persone che saranno visitate in forma anonima e che poi, solo dopo una liberatoria, potremo continuare a seguire nel tempo».
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