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ANGOLA. Frattini ricorda la volontaria Maria Bonino
A Luanda il ministro ha scoperto una targa in memoria della pediatra italiana morta lottando contro la febbre di Marburg
di Redazione
A quasi quattro anni dal sacrificio di Maria Bonino, volontaria di Medici con l’Africa Cuamm, morta il 24 marzo 2005 a causa dell’epidemia di Marburg che ha colpito la provincia di Uige, il ministro degli Affari esteri Franco Frattini, ha scoperto una targa in memoria della pediatra italiana.
«La cerimonia, avvenuta ieri nell’ambasciata italiana di Luanda alla presenza del fratello Paolo, è stato il simbolico avvio del viaggio africano del ministro Franco Frattini» scrive in un comunicato Medici con l’Africa Cuamm. «Un significativo riconoscimento per il lavoro svolto dalla pediatra di Medici con l’Africa Cuamm a servizio del popolo angolano, in particolare dei bambini della Pediatria dell’ospedale di Uige dove è rimasta a curare i suoi piccoli malati, fino a sacrificare la propria vita».
«Una connazionale eroica che non si è tirata indietro ed è rimasta vicina ai suoi bambini fino a pagare con la vita» ha dichiarato l’ambasciatore a Luanda, Torquato Cardilli, dando la parola al direttore di Medici con l’Africa Cuamm. «Maria amava dire che non riusciremo forse a rivoluzionare il mondo, ma dobbiamo fare ciascuno la nostra parte» ha ricordato don Dante Carraro, direttore dell’ong con sede a Padova. «Questa dottoressa coraggiosa mostra in concreto cosa vuol dire per noi essere Medici con l’Africa, assistendo mamme e bambini con grande dedizione, fino in fondo, costi quel che costi».
«Il Ministro degli esteri on. Franco Frattini ha ribadito la ferma volontà di portare all’attenzione dell’opinione pubblica queste storie poco note di cooperanti italiani coraggiosi e dedicati e si è impegnato a portare l’Africa al centro del prossimo G8 di presidenza italiana che si terrà a luglio» prosegue il comunicato. «Intendiamo affermare il diritto di ogni persona a vivere nel nostro pianeta» ha detto Frattini «questo significa impegnarsi per l’ambiente, l’alimentazione, lo sviluppo, disegnando un sistema italiano di aiuto e di promozione. Dobbiamo smettere di considerare l’Africa come problema e cominciare a pensarla come un’opportunità. Chiederemo a tutti i governi una nuova responsabilità per realizzare insieme un vero parternariato tra uguali».
Nella stessa occasione il ministro ha conferito ad Andrea Atzori coordinatore dei progetti di Medici con l’Africa Cuamm negli ultimi cinque anni l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della stella della solidarietà italiana «per essersi distinto nelle attività al servizio dell’amicizia e dello sviluppo dei rapporti sanitari bilaterali, la solidarietà verso i più bisognosi, la costante abnegazione nell’alleviare le condizioni di disagio sanitario della popolazione angolana».
Medici con l’Africa Cuamm è presente in Angola dal 1997, impegnata, anche durante periodi difficili come quello della guerra civile, a servizio della salute delle popolazioni angolane. Da sempre in prima linea negli ospedali, nei posti di salute periferici e nelle comunità, in progetti di lungo e medio periodo, Medici con l’Africa Cuamm interviene in diversi ambiti della sanità: dalla formazione del personale locale alla cura della Tubercolosi, dalla prevenzione e cura dell’Hiv/Aids alla primary health care, dall’assistenza alle donne in gravidanza alla sensibilizzazione di buone pratiche per la prevenzione e la cura.
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