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Cooperazione & Relazioni internazionali

C’è posta per papa Benedetto. Arriva da Gaza…

di Redazione

Padre Manuel Mussalam, unico parroco cattolico di Gaza City, ha scritto una lettera al Papa. Lo invita nella Striscia di Gaza quando a maggio, sarà in Terrasanta. Abbiamo raggiunto padre Manuel al telefono nella sua parrocchia, sabato 14 febbraio, e ci ha detto che stava iniziando proprio in quel momento a scrivere la lettera. «È un invito ufficiale, e non viene solo da me. Scrivo la lettera a nome dei cristiani e dei musulmani di Gaza». Gli abbiamo chiesto se si riferisse solo ai leader religiosi locali o anche alle autorità politiche. Lui non ci ha dato modo di finire la frase. «Leader religiosi e civili. Hamas, certo. Ho parlato con loro, sarebbero ben contenti se il Papa venisse, fosse solo per un paio d’ore a trovare la nostra piccola comunità cristiana e portare il suo messaggio di pace alla intera popolazione di Gaza così provata dalla guerra». Ovviamente nella bozza del programma della visita papale, concordato con le autorità israeliane, non è prevista alcuna tappa a Gaza. Ma padre Manuel non demorde. «Lo so, ci sono molte difficoltà. Se si vuole, ogni ostacolo tecnico è superabile». Padre Mussalam ha già informato della sua iniziativa il Patriarca latino di Gerusalemme, monsignor Twal, uno degli ecclesiastici più coinvolti nella preparazione della visita. «Ne parlerò al Papa, certamente lo farò», ha confermato il Patriarca al corrispondente Rai a Gerusalemme, Filippo Landi. «Se proprio non sarà possibile che il Papa venga a Gaza, allora una delegazione di almeno 300 persone, cristiani e musulmani, partirà da Gaza per assistere a una cerimonia del Santo Padre, a Betlemme o a Gerusalemme, per ringraziarlo per la vicinanza che ha manifestato alla nostra popolazione».
IL PONTEFICE ANDRÀ IN MOSCHEA
In Giordania vedremo il Papa raccolto in silenziosa preghiera nella New King Hussein Mosque, la grande Moschea di Amman dedicata al defunto Re Hussein. Fu il monarca che accolse all’aeroporto di Amman il primo Papa pellegrino in Terrasanta: Paolo VI, anno 1964. In Giordania la Casa reale ha sempre perseguito una politica di buone relazioni con la Santa sede e tenuto in grande rispetto la minoranza cristiana. Nella città di Madaba c’è persino una moschea dedicata a Gesù figlio di Maria.

Ipse dixit
E finalmente Dio si riposò, perché aveva uno a cui perdonare. (Sant’Ambrogio, nell’Esamerone, il libro che commenta i sei giorni della Creazione)


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