Welfare

SALUTE. Fazio visita il Centro Clinico Nemo

Il sottosegretario di Stato al Lavoro, alla Salute e alle Politiche Sociali ha visitato il Centro milanese: un vero modello

di Redazione

Nella mattinata di lunedì 23 febbraio Ferruccio Fazio, sottosegretario
di Stato al Lavoro, alla Salute e alle Politiche Sociali, ha visitato il Centro Clinico Nemo presso il padiglione «De Gasperis» dell’Azienda Ospedaliera Niguarda Ca’ Granda di Milano. Inaugurato il 30 novembre 2007 e operativo dal 28 gennaio 2008 come Centro Clinico ad alta specializzazione in malattie neuromuscolari come le distrofie o le amiotrofie spinali e anche per la sclerosi laterale amiotrofica, Nemo «ha impressionato favorevolmente Fazio, soprattutto per il modello di lavoro applicato nel percorso assistenziale e di presa in carico assicurato ai malati, dal
momento della diagnosi fino all’accompagnamento al domicilio», evidenzia con soddisfazione il direttore scientifico della struttura, Mario Melazzini, che assieme ad Alberto Fontana, presidente di Fondazione Serena che gestisce Nemo, ha accolto il Sottosegretario e gli ha illustrato i dati relativi al primo anno di apertura.
Presso Nemo, fino allo scorso 31 gennaio sono stati visitati in totale 1.126 pazienti, di cui 550 in ambulatorio, 331 in degenza e 215 in Day Hospital, nel 58 % dei casi malati di distrofie o altre malattie neuromuscolari e nel 42 per cento malati di SLA.
«Ferruccio Fazio ha avanzato la proposta di costruire anche in altre regioni italiane progetti analoghi a quello del Centro Clinico Nemo, in stretta collaborazione con le Associazioni di pazienti che affondano le loro radici nell’attività di volontariato, come in particolare l’Aisla (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) e la Uildm (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare)», aggiungono Melazzini e Fontana, che proprio in qualità di presidenti rispettivamente di Aisla e di Uildm hanno accolto con entusiasmo l’invito del Sottosegretario e hanno fatto insieme a lui il punto della situazione sulle problematiche vissute dai pazienti e dalle loro famiglie. «Questo incontro – sottolinea Fontana – ha rappresentato per il Centro, per la Fondazione e per le nostre Associazioni un importante momento di dialogo, confronto e scambio con le massime istituzioni dello Stato, che si è svolto in modo molto costruttivo e partecipato. Non dubito, quindi, che da questo potranno scaturire in futuro valide opportunità di progettualità condivise, sempre con l’obiettivo primario di migliorare la vita quotidiana delle persone che si rivolgono tutti i giorni alle nostre strutture e Associazioni».
«Da parte nostra – conclude Melazzini – continueremo a stimolare il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali affinché riservi sempre maggiore interesse e una concreta collaborazione nell’affrontare i bisogni di tutti i malati, e non solo di quelli con la Sla, e dei loro cari. In questo senso, mi riferisco alla necessità dell’urgente ratifica dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) e del Nomenclatore Tariffario in essi contenuto. I Lea, infatti, sono portatori di innovazioni relative ad ambiti assistenziali che necessitano di particolare tutela (assistenza continuativa con pronta disponibilità medica e presenza infermieristica sulle ventiquattr’ore, cure domiciliari per malati in fase terminale). Per questo, essi rappresentano uno strumento in grado di migliorare concretamente la qualità delle vita dei malati di SLA, di quelli con distrofie, amiotrofie e altre malattie  neuromuscolari e delle loro famiglie».

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