Welfare

ELUANA. Fascicolo per omicidio aperto su impulso di Verità e Vita

Nasce da una denuncia dell'associazione l'ìscrizione sul registro degli indagati di 14 persone, tra cui Beppino Englaro

di Redazione

La denuncia che ha fatto scattare l’indagine per omicidio volontario avviata dalla Procura della Repubblica di Udine sulla morte di Eluana Englaro e’ partita nei giorni scorsi dal comitato ‘Verita’ e Vita’, presieduto da Mario Palmaro. L’Associazione nazionale Comitato Verita’ e Vita “ha seguito con attenzione lo svolgersi degli eventi conclusosi il 9 febbraio scorso con la morte di Eluana Englaro – si legge in una nota sul sito dell’associazione – Dopo la tristissima conclusione, che ha determinato amarezza, sconcerto e contrasti nella coscienza sociale, nella classe medica e paramedica e nella pubblica opinione, l’associazione ha ritenuto doveroso e opportuno, al di fuori di ogni intento polemico e autoreferenziale, fare appello alla Giustizia penale, principale strumento istituzionale di tutela dei diritti inviolabili dell’uomo riconosciuti dalla Costituzione della Repubblica”. Cosi’ la presidenza del Comitato Verita’ e Vita, “in nome proprio e dell’associazione tutta”, ha presentato al procuratore della Repubblica di Udine “un esposto che, sulla base di ponderate argomentazioni, si conclude con una denuncia per omicidio volontario. L’Associazione auspica che la Giustizia possa esprimersi con la necessaria serenita’ e consapevolezza, secondo la lettera e lo spirito della Costituzione e della legislazione vigente”.

L’Associazione Verità e Vita, (www.comitatoveritaevita.it) è nata nel 2004 a seguito dell’approvazione della legge 40/2004 fecondazione assistita. Il suo presidente, Mario Palmaro, filosofo del diritto e titolare di cattedra alla facoltà di bioetica dell’Università Pontificia Regina Apostolorum, editorialista del Giornale, ha pubblicato, tra gli altri, il libro Aborto & 194. Fenomenologia di una legge ingiusta.

“Nulla di particolare e’ solo l’apertura di una indagine’. L’avvocato Vittorio Angiolini, legale della famiglia Englaro e’ tranquillo sull’iniziativa della Procura di Udine. ‘Io penso – aggiunge Angiolini – che il procuratore attenda di avere i riscontri anche delle perizie e poi una volta assunti anche noi vedremo piu’ chiaro e ci potremo difendere a 360 gradi’. ‘Ma – ripeto – non abbiamo timori particolari e siamo tranquilli. Senza con questo – precisa – voler trarre conclusioni anche perche’ e’ solo un’indagine e tecnicamente non c’e’ alcun imputato e questa e’ una cosa da tenere presente’. ‘Noi ovviamente l’iniziativa della procura non la possiamo criticare e tra l’altro non spetta a noi questo. Quello che dovremmo dire lo diremo nel corso delle indagini’. ‘E’ vero che l’indagine e’ per omicidio, ma questo e’ un fatto tecnico. Si tratta giustamente di un’ indagine aperta a tutto tondo e loro indagano sul massimo che potrebbe essere l’addebito, ma questo non ci deve preoccupare’.   ‘Vedremo – spiega – cosa esce fuori da un’indagine che ha un largo ventaglio di ipotesi che poi nel caso si restringeranno.   Attendiamo invece il deposito delle perizie definitive”.

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