Non profit

Così Intervita ha virato in rosa

Daniela Bernacchi, direttrice dell'ong, racconta la svolta. Tutta la femminile

di Redazione

Il 67% dei sostenitori sono “sostenitrici”. «Così abbiamo pensato che
la nostra mission
dovesse essere l’empowerment
delle donne»Donne che aiutano donne. Il 67% dei sostenitori dei progetti di Intervita nei Paesi in via di sviluppo sono di sesso femminile. La direttrice, Daniela Bernacchi, lo spiega così: «Il sostegno a distanza è una forma di solidarietà molto concreta che richiede un impegno continuativo e una profonda motivazione», tutte doti che si trovano in abbondanza nell'”altra metà del cielo”. La ong con sede a Milano da qualche tempo ha virato verso il rosa anche i suoi progetti, inaugurando quattro linee di intervento nel Sud del mondo dedicati all’empowerment delle donne. «Prima ci occupavamo solo di sostegno a distanza, a favore dell’educazione e della salute dei bambini. Poi ci siamo accorti che promuovere i diritti delle donne aveva una ricaduta in termini di sviluppo per l’intera comunità e abbiamo deciso di avviare programmi che fanno leva su questo potenziale», spiega Bernacchi.
In Nicaragua, dove è in crescita la violenza domestica, Intervita si occupa di prevenzione e sostegno alle vittime. «È un progetto al quale sono particolarmente affezionata», spiega Bernacchi, «abbiamo anche creato una nuova figura, quella del difensore comunitario, una persona che fa da intermediario fra la persona che ha subito violenza e tutto il network istituzionale e pubblico. Il suo intervento ha una finalità sia nell’immediato che a lungo termine: porta in ospedale la donna per le prime cure e per uno screening che diventa elemento essenziale in caso di denuncia, e poi continua ad appoggiarla nella ricerca di un’autonomia economica che la metta in condizione di non essere più costretta a subire violenze».
Nel 2009 Intervita sosterrà 900 donne nel percorso necessario per il processo giudiziario, oltre a formare circa 109 difensori comunitari, e promuoverà una campagna di sensibilizzazione a livello locale attraverso i media conto l’abuso e la violenza, anche psicologica, nei confronti delle donne.
Vanno dalla tutela all’empowerment gli altri programmi in favore delle donne che Intervita ha inaugurato nel 2009. In Cambogia l’ong assiste le vittime dello sfruttamento sessuale sostenendo il centro di accoglienza e recupero di Battambang, e investe nel sostegno alle comunità locali e nella formazione professionale nella regione di Svay Rieng. In India e in Mali punta sull’indipendenza economica attraverso il microcredito e il finanziamento di piccole attività imprenditoriali. «Vengo dal profit, e nel programmare queste attività mi tornano utili le competenze acquisite in azienda», racconta la Bernacchi. «Da tempo coltivavo il desiderio di lavorare nel terzo settore e due anni fa mi è capitato di vedere un annuncio per una posizione aperta come direttore di Intervita. Da allora il percorso è stato in salita, ma ricco di soddisfazioni».

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