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MATERNITA’. Il Moige: «Con la crisi l’aborto diventa selettivo»

L'appello del Movimento italiano genitori: «Come dimostrano le affermazioni della Clinica Mangiagalli di Milano, è sempre più urgente la necessità di offrire sostegno alle famiglie che sono obbligate da motivi economici ad abortire»

di Redazione

È necessario che le istituzioni competenti affrontino una volta per tutte il problema dell’aborto per motivi economici. Arriva dal Moige – Movimento italiano genitori un vigoroso appello a mettere in campo misure risolutive contro un fenomeno da sempre presente in Italia, ma che in questo momento di crisi economica rischia di esplodere. Il timore è che la recessione in atto possa portare a una forma di aborto selettivo, dove i bambini delle famiglie meno agiate potrebbero non nascere.

Un rischio che, come dimostra l’intervento odierno della Clinica Mangiagalli di Milano, è qualcosa di più di una semplice ipotesi. «L’attuale crisi finanziaria, che vede le famiglie italiane arrancare per arrivare a fine mese, terrorizza i futuri genitori che si ritrovano spesso impauriti dalle enorme spese che comporta un bebè», afferma Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Moige. «la paura di non farcela, la sensazione di impotenza e il timore di non poter offrire al bambino in arrivo una vita dignitosa possono spesso portare a scelte devastanti come l’aborto. È necessario che si affronti veramente il fenomeno aiutando tutte quelle donne che non possono per motivi economici fare la scelta di portare a termine la gravidanza e tenere il proprio bambino».
La proposta del Moige? «Una vera politica della maternità dovrebbe partire da questo: dove ogni interruzione di gravidanza ha un costo per il sistema sanitario di circa 10mila euro, si dovrebbe offrire almeno la stessa cifra a chi decide di portare a termine la gravidanza garantendo così una parità di trattamento economico per ambedue le scelte».


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