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TERREMOTO. In campo gli psicologi
L'ordine del Lazio organizza una rete di esperti per sostenere la popolazione terremotata. Il primo team, già sulla costa abruzzese
di Redazione
L’Ordine degli psicologi del Lazio organizza una rete di esperti in psicologia dell’emergenza a sostegno della popolazione abruzzese terremotata. «Abbiamo prontamente accolto», spiega Marialori Zaccaria, presidente dell’Ordine degli psicologi laziale, «la richiesta di aiuto alla popolazione, così drammaticamente colpita dal sisma, che ci è giunta dal presidente dell’Ordine dell’Abruzzo Giuseppe Bontempo».
E il primo team di esperti in psicologia dell’emergenza è già sulla costa abruzzese, dove hanno trovato rifugio migliaia di sfollati. «Abbiamo già organizzato l’invio di quattro team di esperti che si avvicenderanno, per il momento, fino alla fine del mese. L’obiettivo è quello di dare una risposta competente ed efficace al bisogno di ascolto e di supporto di fronte ad un evento così tragico e traumatizzante».
«Dal giorno del terremoto», spiega Bontempo, «abbiamo assicurato postazioni su tutto il territorio, e dagli albergatori della costa è arrivata una richiesta forte di sostegno psicologico, che ha reso necessario questo coordinamento di forze fra i diversi Ordini delle regioni più vicine ai luoghi interessati dal sisma. I numeri ufficiali sugli sfollati sono enormi, e ammontano a 10 mila le persone ospitate negli alberghi sulla costa abruzzese».
Al via anche un centro di ascolto in uno degli hotel per rendere più semplice il contatto con gli psicologi. «Per queste persone che hanno dovuto abbandonare
le loro case, il disagio è ancora più profondo rispetto a chi è rimasto comunque vicino ai luoghi del terremoto», spiega Angelo Napoli, coordinatore del primo team di esperti del Lazio che si trova tra gli sfollati ospitati negli alberghi della costa.
«C’è stata una grande adesione da parte della nostra comunità professionale e ringraziamo tutti i professionisti che, a vario titolo, hanno messo a disposizione la loro competenza in questo intervento di solidarietà», continua Zaccaria. «Sarà così possibile assicurare l’assistenza non solo in questa fase di emergenza, ma soprattutto nel lungo periodo, quando i riflettori dei mass media, inevitabilmente, si spegneranno e le persone rimarranno sole con la loro disperazione per aver perso tutto».
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