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MIGRANTI. Cir, «Pinar in Italia, che sollievo»

Il CIR si è appellato oggi con una lettera al Vice Presidente alla Commissione Europea, Jacques Barrot, affinché l’Unione Europea adotti finalmente un Regolamento

di Redazione

Durante lo scorso fine settimana il Consiglio Italiano per i Rifugiati è stato in contatto con il Governo italiano insistendo per un’immediata soluzione umanitaria al dramma dei 144 rifugiati e migranti a bordo della nave Pinar.

La sera di domenica 19 aprile finalmente la notizia che l’Italia autorizza l’attracco della nave. Di fronte all’aggravarsi della situazione a bordo e di un rapporto allarmante da parte di medici volontari che avevano eseguito visite sugli africani da giorni in disperata attesa di una soluzione, è prevalso il buon senso di mettere da parte il contenzioso con Malta e il dibattito sulle responsabilità.
 
Il CIR si è appellato oggi con una lettera al Vice Presidente alla Commissione Europea, Jacques Barrot, affinché l’Unione Europea adotti finalmente un Regolamento per definire le responsabilità per l’ammissione, almeno temporanea, di naufraghi e definisca la nozione del “primo porto sicuro”. Il CIR chiede, inoltre, una condivisione di responsabilità con gli Stati membri e  con l’Unione Europea complessivamente per non caricare il peso soltanto sui paesi esposti sul Mar Mediterraneo.

Resta naturalmente ferma la posizione del CIR di aprire canali per l’ingresso regolare e protetto di rifugiati, richiedenti asilo e migranti e di fornire alle persone alternative al viaggio irregolare che comporta altissimi rischi.

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