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Mills, bufera su Berlusconi
Silvio Berlusconi ha corrotto David Mills perché mentisse nei processi che lo riguardavano. Parole come pietre, nelle motivazioni della sentenza sull’avvocato inglese, condannato a 4 anni e mezzo di carcere. Che riaccendono il dibattito politico.
di Redazione

«Sentenza vergognosa»: Silvio Berlusconi, al riparo da conseguenze penali grazie al Lodo Alfano, reagisce comunque alla sentenza attaccando la magistratura. E preannunciando un intervento in parlamento. La politica, come sempre, si divide sulle vicende giudiziarie del presidente del Consiglio. I giornali di oggi tra cronaca, commenti, reazioni.
- Oggi la rassegna stampa si occupa anche di:
- LAVORO
- IMMIGRAZIONE
- SPRECHI
- AFGHANISTAN
- G8 UNIVERSITA’
- PRESTITI
- MILANO
- AMBIENTE
Le motivazioni della sentenza sull’avvocato inglese David Mills, condannato a 4 anni e mezzo quale teste corrotto in due processi al Cavaliere, dà il titolo di apertura del CORRIERE DELLA SERA (ma nessun corsivo o editoriale di commento): “I giudici: Mills mentì per Berlusconi. L’Ira del premier: «È uno scandalo»”. I due processi a cui si fa riferimento sono quello sulle tangenti alla guardia di finanza del novembre 1997 e All Iberian del gennaio 1998. Così i giudici: il legale inglese mentì «per consentire a Berlusconi e al gruppo Fininvest l’impunità dalla accuse o almeno il mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso le operazioni finanziarie illecite compiute». La reazione del premier non si fa attendere: «È uno scandalo, una vergogna». Il CORRIERE ne parla alle pagine 2,3 e 5 Il pezzo di apertura con la cronaca giudiziaria è più che bilanciato dal retroscena di Francesco Verderami “Il cavaliere si sente braccato- «Cosa vogliono che mi dimetta?»”, dal pezzo di Marco Galluzzo sulla conferenza stampa – show di Berlusconi all’Aquila: “Dai magistrati al caso Noemi. Show a tutto campo del premier”. «Contro di me odio politico. Interverrò in Parlamento» e da un’intervista al legale del premier l’onorevole Ghedini che dice. «C’è la prova documentale, ignorata dal collegio, che i soldi di Mills derivano da Attanasio. Ha ritenuto così anche il fisco inglese, che gli ha fatto pagare le tasse, e c’è la prova che Mills ha fornito una versione diversa per timore del fisco». Alla pag 5 le reazioni del Pd che chiede al leader del Pdl di rinunciare al lodo Alfano. Franceschini: Berlusconi vada alle Camera e lo annunci. Di Pietro: è colpevole, si dimetta.
“Berlusconi ha corrotto Mills” è il titolo che campeggia sulla prima di LA REPUBBLICA. Quattro pagine per riferire delle 376 pagine della sentenza e dell’ira del premier («non mi faccio processare da questi giudici… Vedrete cosa dirò in Parlamento»). Oltre la cronaca, intervista a Mills: “È una storia complicata ma quel denaro non me l’ha dato Silvio”. «Lascio la reazione ai miei avvocati… ma una cosa è certa e ci tengo a dirla subito: non è stato Berlusconi a darmi quei soldi». Chi allora? «Questo lo si può capire perfettamente dal procedimento giudiziario». Fra le reazioni, accanto alla difesa di Niccolò Ghidini («Berlusconi deve governare l’Italia e non può occuparsi del suo processo. Gli italiani non l’hanno votato per questo»), scontata la richiesta del Pd: “si faccia processare” è il titolo di un pezzo di Giovanna Casadio, che sente Franceschini («la legge Alfano è stata fatta apposta per sottrarre Berlusconi al giudizio a cui sono sottoposti tutti i normali cittadini italiani») e anche Idv (Donadi: «in un paese civile il premier sarebbe costretto alle dimissioni»). Di “leader in fuga dalla verità” parla Giuseppe D’Avanzo nel suo editoriale. Ripercorre le vicende giudiziarie, cita i giuramenti di estraneità di volta in volta avanzati dal premier e ricorda che mai Berlusconi è andato oltre tali giuramenti. In fuga, appunto…
Il processo Mills è in copertina de IL GIORNALE con un editoriale di Filippo Facci “L’ira di Silvio: « Sentenza scandalosa»” che indica le incongruenze in un «procedimento ridicolo senza uno straccio di prova». Fra queste «Il legale, che è accusato di aver aiutato il Cavaliere, fu un testimone favorevole alla tesi del Pm» e «tante perizie ma nessuna evidenza che i 600mila dollari dati a Mills provenissero da Finivest». Le motivazioni della sentenza sono analizzate anche nel pezzo di Luca Fazzo che scrive «Silvio Berlusconi non era imputato. ma a pag. 359 delle motivazioni i giudici milanesi scrivono perché, se avessero potuto, avrebbero condannato volentieri anche il capo del Governo. Alla fine la sentenza condannò solo Milsl perchè l’accusa a Berlusconi è stata congelata dall’entrata in vigore del lodo Alfano. Per arrivare a questa sentenza i giudici hanno deciso che Mills diceva la verità quando accusava Berlusconi e mentiva quando lo scagionava».
“Esplode il caso Mills, Pd e Idv attaccano. Il premier: è una sentenza scandalosa”. L’ira di berlusconi dopo la sentenza del tribunale di Milano è riportata a pagina 8 di AVVENIRE: “«Caso Mills, sentenza scandalosa»”. Serrate le reazioni delle opposizioni che chiamano il presidente del Consiglio a riferire in Parlamento. Ma l’Udc è il solo partito che sia disposto ad ascoltare quanto ha avrà da dire il Cavaliere. Pd e Idv invece vogliono compatte la testa di Berlusconi e chiedono che rinunci al lodo Alfano.
«E adesso, purtroppo, si può affermare che quel che fino a ieri era solo una deduzione logica (se esiste un corrotto, esisterà pure un corruttore!) da oggi è una circostanza giudiziariamente accertata: l’avvocato David Mills, condannato a 4 anni e 6 mesi per corruzione in atti giudiziari, agì “da falso testimone per consentire a Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest l’impunità dalle accuse o, almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati”» Così l’attacco in prima dell’editoriale di Federico Geremicca, a commento della notizia di apertura della prima de LA STAMPA (“Mills corrotto da Berlusconi”). Scrive Geremicca che quello che va in scena è un copione già noto, «da una parte il premier che definisce scandalosa la sentenza, attacca i giudici», dall’altra le opposizioni che, con accenti diversi (si va dall’accusa al premier di piduismo alla più ragionevole richiesta di rinunciare allo «schermo» del lodo Alfano), tornano a cavalcare un già sperimentato «antiberlusconismo giudiziario», provando a modificare il corso delle cose in vista del voto del 6 e 7 giugno». Secondo Geremicca «la responsabilità maggiore gravi sul presidente del Consiglio, in virtù di una scelta che fu fin dall’inizio definita sciagurata: e la scelta – come spesso sottolineato in passato – è quella di aver deciso di difendersi «dai» processi, piuttosto che «nei» processi». L’editoriale si chiude con un appello: «Ci pensi bene, il premier, prima di andare nelle aule del Parlamento e muovere da lì il suo j’accuse nei confronti di un organo costituzionale; eviti di aprire nuove crisi, come quelle già troppe volte sfiorate col Capo dello Stato; fornisca al Paese la sua versione dei fatti con il necessario senso di responsabilità. Insomma, non dia vita a nuovi scontri. Ne sia certo: il Paese apprezzerebbe assai di più».
Richiamo in prima pagina e servizio a pagina 18 per la notizia Mills, in cui si dà spazio alla rabbia di Berlusconi per la sentenza. IL premier, secondo il SOLE24ORE, non vorrebbe perdere il vantaggio che ancora conserva nei sondaggi nonostante le vicende Veronica-Noemi-Mills e quindi progetta un intervento in Parlamento sulla falsariga di quello famoso di Craxi contro i «giudici politicizzati». L’articolo ha toni irritati contro Berlusconi che ieri secondo il cronista del SOLE ha strapazzato i giornalisti che cercavano di farlo parlare, mandando a quel paese gli inviati di Unità e Repubblica e prendendosela, pur senza citarlo, anche con il SOLE24ORE per l’articolo che ha reso pubbliche le proprietà immobiliari di Noemi Letizia.
“Ora Mills paga Berlusconi” è il titolo dell’articolo in prima pagina di ITALIA OGGI firmato da Franco Bechis. Il direttore del quotidiano dei professionisti, riferendosi all’ultimo capitolo del fascicolo di 376 pagine nel quale sono descritte le motivazioni della sentenza, ironizza sul fatto che i giudici condannano Mills a risarcire per 250 mila euro oltre agli interessi legali, la presidenza del Consiglio, oggi guidata dallo stesso Berlusconi per il danno di immagine ricevuto. Scrive Bechis:«nel processo contro Mills e originariamente anche contro Berlusconi si era costituita parte civile appunto la presidenza del Consiglio dei ministri guidata all’epoca da Romano Prodi». Visto che Palazzo Chigi va risarcita perché mettendo sotto processo il premier e facendone parlare sulla stampa si è rovinata l’immagine dell’istituzione, Bechis deduce che:«dovrebbero essere i magistrati, non Mills a rifondere palazzo Chigi»
Foto a tutta pagina di Berlusconi, il titolo una parola sola: Vincere. Il riferimento naturalmente, anche graficamente, porta ad un Berlusconi sulle orme del Duce. Questa la presa di posizione de IL MANIFESTO dopo la deposizione delle motivazioni di condanna in tribunale con cui si condanna l’avvocato Mills che commenta, dalle righe dell’editoriale di Giuseppe Di Lello, come «medioevo giudiziario in cui siamo precipitati con le leggi ad personam». «Giù le mani dal capo “Ho l’Italia con me”» è il titolo d’apertura delle due pagine dedicate. Berlusconi è un corruttore e non si farà processare, il giornale comunista insorge. E’ un duro attacco su tutta la linea. Si va dalle leggi pro premier agli attacchi a stampa e magistratura passando per Noemi. Il presidente del Consiglio non si farà processare ma semplicemente riferirà in Parlamento protetto dalla sua prima legge, quel Lodo Alfano che sembra proprio fatto apposta, ad hoc per questo processo. C’è spazio anche per la stampa estera, come Le Monde che dà al nostro Premier del «Hugh Hefner» patetico.
E inoltre sui giornali di oggi:
LAVORO
LA REPUBBLICA – “In bagno con il permesso firmato dall’azienda «Controllati anche al wc»”. Dopo il richiamo in prima, il servizio a pagina 23, riferisce Giuseppe Caporale. Alla Magneti Marelli (gruppo Fiat, dove già da 6 mesi c’è la cassa integrazione) per andare ai servizi occorre usufruire di un permesso interno firmato dal capo-officina (senza la firma non è valido e dunque non si può andare in bagno). Il permesso è stato introdotto circa un mese fa. Dura la reazione dei sindacati che hanno inviato una lettera all’Ispettorato del lavoro.
AVVENIRE – “L’Ora della partecipazione”. Il quotidiano di Boffo dedica la vetrina al testo bipartisan messo a punto dal relatore Pietro Ichino fondendo due proposte di legge presentate da Maurizio Castro (pdl) e Tiziano Treu (Pd), che oggi verrà discusso in commissione Lavoro al Senato e che ha l’appoggio del ministro Sacconi. Il progetto unificato è una legge di indirizzo su come agevolare un più stretto rapporto fra dipendenti e aziende, attraverso la distribuzione degli utili e l’acquisto di azioni. Un tema al centro anche del congresso Cisl.
IMMIGRAZIONE
LA REPUBBLICA – “I centri di espulsione per gli stranieri come campi di concentramento”. Titolo fortissimo tanto più perché la frase virgolettata è del premier: se l’è lasciata sfuggire a L’Aquila. Inevitabili le polemiche delle opposizioni che parlano di stato confusionale. Nel frattempo monsignor Marchetto conferma la contrarietà della Chiesa alla politica dei respingimenti: «è un approccio ristretto e limitato che rischia di mettere in pericolo la vita delle vittime». Maroni comunque va avanti. Oggi è a Tripoli a incontrare il suo omologo libico.
CORRIERE DELLA SERA – Il fondatore della comunità di Sant’Egidio interviene sulla questione dei rimpatri dei clandestini: “Riccardi: accetto i rimpatri solo se rispettano le leggi. Africa, missione dell’Europa”: «L’immigrazione è un problema dell’Europa. Io non condanno i respingimenti, io condanno i respingimenti che vengono fatti contro la legge…Noi europei dobbiamo affrontare la storia insieme».
AVVENIRE – Apre su “Rifugiati e irregolari, l’Italia incalza l’Ue”. Il governo fa pressing sull’Onu ed è deciso a far porre all’ordine del giorno dei 27 il nodo delle politiche comuni. C’è un’intervista a Izabella Cooper sul funzionamento di Frontex, l’agenzia europea per il controllo del frontiere esterne dell’Unione, dopo che i controlli alle frontiere interne sono state abolite con la Convenzione di Shengen.
IL GIORNALE – A pag. 10 e 11 torna sul tema Immigrazione a partire dalla vicenda di Venezia. Nella città lagunare gli arrivi degli stranieri irregolari sono diminuiti del 80% dall’inizio del 2009 ed è stata smantellata la rete criminale. «Se i barconi dei disperati che arrivano dalla Libia sono respinti al mittente e le Nazioni Unite alzano il sopracciglio. Se questa procedura è regolarmente applicata da anni dal porto di Venezia con la complicità delle autorità portuali di Patrasso i funzionari del Palazzo di Vetro e derivati non sembrano aver obiezione alcuna». Le cose potrebbero cambiare «La Corte europea dei diritti umani ha dichiarato ammissibile il ricorso firmato da 35 immigrati e da due avvocati veneti che chiede la condanna dell’Italia e della Grecia per le presunte procedure illecite usate e per il momento la Corte ha chiesto al Governo di inviare una memoria difensiva, ritenendo di fatto meritevole di approfondimento il ricorso». Intervento di Ida magli «non esistono società multietniche perchè una società non è data dalla somma di singoli individui ma dal loro appartenere e vivere in una cultura. ogni cultura è creata dalle particolari caratteristiche che distinguono un popolo dall’altro e che si manifestano nella diversa visione del mondo. ciò che mantiene in vita una cultura è la personalità del popolo che l’ha creata. ma le culture muoiono e sono sostituite da altre. Tocca a noi italiani a difendere la nostra cultura»
SPRECHI
LA REPUBBLICA – Mentre il portavoce del Parlamento inglese si dimette (a causa dei rimborsi impropri), R2 fa un’inchiesta in casa nostra: “Onorevoli rimborsi. Quanto ci costano i politici italiani”. Pie’ di lista, questo sconosciuto, scrive Carmeno Lopapa dell’Italia dove i deputati hanno extra mega senza però dover rendere conto di come spendono il rimborso spese di soggiorno (4000 euro mensili) o il rimborso spese generico (4190 euro). In compenso hanno come si sa il parrucchiere, le visiti mediche, i telefonini, il telepass e il treno gratuiti…. Da noi uno scandalo come quello britannico, insomma, non potrebbe esserci perché non esiste la nota spesa
AFGHANISTAN
SOLE24ORE – Notizia sconvolgente dalla provincia afghana di Parwan, ancora saldamente in mano ai talebani: 200 studentesse adolescenti sono ricoverate in ospedale con i sintomi di un avvelenamento. I sospettati sono proprio gli integralisti islamici che avrebbero sparso una sostanza chimica nelle aule scolastiche per avvelenare le ragazze che «osavano» andare a scuola. Tuttavia, visto che le analisi sul sangue delle studentesse non hanno rivelato tracce di veleni, si ipotizza possa essersi trattato di isteria di massa, un “contagio psicologico” trasmesso dal gruppo che si sente costantemente sotto una grave minaccia. Contro questa ipotesi si ergono però i gravi sintomi manifestati: alcune ragazze sono svenute, altre addirittura sprofondate in un leggero coma, tutte vomitavano e in pochi giorni si sono rimesse in piedi, proprio come se avessero espulso una sostanza velenosa.
G8 UNIVERSITA’
LA STAMPA – Il commento di Luigi La Spina dal titolo “Non sono ragazzate”. Si domanda La Spina, ha senso di parlare di rischi di un ritorno al terrorismo dopo gli episodi di tensione dei giorni scorsi? «La risposta, purtroppo, può essere una sola, chiara e forte: sì. Allora, c’era la spinta a una redistribuzione di ricchezza e di potere, accumulati negli anni del dopoguerra, richiesta dalla affollata generazione dei figli di coloro che li avevano procurati. Adesso, s’agita lo spettro dell’esaurimento, a seguito della crisi economica, dell’unico capitale che ha consentito alla precarietà giovanile la sopravvivenza, quello dei risparmi di genitori e nonni. Allora, c’era una forte opposizione parlamentare di sinistra che, in una prima fase, trasferì nelle istituzioni la voce della protesta e, poi, sia pure tardivamente, vi si oppose con fermezza, quando non fu più possibile disconoscerne l’eredità familiare. Adesso, l’assenza o la debolezza di quella rappresentanza non è un vantaggio, ma un rischio. Allora, c’erano forti ideologie rivoluzionarie, certo da non rimpiangere, perché dietro le utopie si nascondevano modelli di terribili regimi dittatoriali e sanguinari, ma che legavano, comunque, i sogni giovanili a un ideale. Adesso, le speranze faticano ad appendersi a qualsiasi valore per cui possa sembrare giustificato battersi».
IL MANIFESTO – «Assalto al castello del G8» è il titolo che dipinge la giornata di ieri intorno al castello del Valentino, sede del summit, dove si sono concentrati gli scontri tra Onda e polizia. Come ieri la pietra dello scandalo non è tanto il comportamento delle forze dell’ordine che si sono limitate (una volta tanto) a respingere gli assalti degli studenti quanto ai «Magnifici rettori della terra». La pietra dello scandalo è la dichiarazione di Francesco Profumo, rettore del Politecnico, che saputo degli scontri ha fatto sapere come non sapesse nulla e ha aggiunto «Non ci siamo barricati, siamo aperti al dialogo con gli studenti». Certamente una strana forma di dialogo. I docenti chiusi in un castello e gli studenti fuori trattenuti da schiere di agenti.
PRESTITI
CORRIERE DELLA SERA – Un bel dossier su quanto pagano le famiglie italiane per i prestiti bancari. Il CORRIERE spiega che «di fronte a un tasso di finanziamento base della banca centrale europea pari all’1%, gli interessi chiesti alla clientela da istituti di credito e finanziarie possono arrivare oltre il 6% per un mutuo immobiliare a tasso fisso e ad oltre il 15% per un prestito destinato all’acquisto di un elettrodomestico»
MILANO
CORRIERE DELLA SERA – Il cardinale Tettamanzi dà la scossa alla città: troppi egoismi, c’è ancora la borghesia? Si chiede provocatoriamente. Per il CORRIERE è il secondo titolo di oggi. «A Milano manca la consapevolezza del suo ruolo, della sua responsabilità verso il paese…La diversità è un problema, ma noi dobbiamo avere la vista lunga dei profeti…L’intergrazione è più avanti di quel che si pensi: basta imparare dal mondo dei ragazzi, recuperare la loro saggezza», dice a Giangiacomo Schiavi nell’intervista pubblicata a tutta pagina a pag.9.
IL GIORNALE – “Non c’è futuro senza solidarietà” è il nuovo libro di mons. Tettamanzi che ribadisce «Contro la povertà le nostre parrocchie siano in prima linea». A pag. 48 è pubblicato un brano del volume.
AMBIENTE
ITALIA OGGI -«Non c’è mai stato un periodo ideale per gli investimenti ambientali come oggi, proprio a causa della crisi economica. Questo perché c’è mancanza di fiducia nell’economia di mercato, generata dalla caduta dei profitti e dalla crisi delle banche. Oggi siamo di fronte a due grandi problemi, la crisi economica e il problema di lungo termine del degrado ambientale con il riscaldamento globale e l’inquinamenti crescente. La green economy può generare nuovi investimenti per lo viluppo della tecnologia e delle infrastrutture». Sono parole del Premio Nobel Amartya Sen intervenuto ieri a Roma al convegno “Le Imprese Oltre la Crisi: lo sviluppo sostenibile per la crescita economica“, promosso dalla confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola media impresa di cui ITALIA OGGI dedica ampio spazio nella sezione Forum Imprese e Mercati.
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