Non profit

musica, drink e baratto: il boom degli swap party

Acquisti a basso costo: mai provato a una festa?

di Redazione

Scambia che ti passa. Dopo New York, Londra e Berlino, la “swap fever”, l’ultima tendenza che ha conquistato fashion victims e gente più comune attenta al portafogli, contagia ora il Belpaese: entra nella nightlife meneghina, s’infila negli aperitivi capitolini, occupa i pomeriggi delle mamme di città. Di cosa si tratta è presto detto: lo “swap party” è una festa dove si baratta. Abiti, accessori, bijoux, arredi, idee, articoli high tech, in breve tutto ciò che può essere oggetto di scambio. Purché d’ottima fattura e in perfette condizioni. Una moda esplosa in Usa, che cavalca la grande ritirata dell’economia e la filosofia dell’eco-fashion. Parola d’ordine, riciclo. Che sia una taglia 40 troppo stretta, un acquisto impulsivo rivelatosi sbagliato o un regalo sgradito, lo swapping è la migliore alternativa alla soffitta: stana il sommerso dal fondo dell’armadio, rimette in circolo beni accantonati e crea l’occasione per organizzare eventi, aperitivi, feste a tema, a casa propria o nei locali più trendy, rinnovando il guardaroba senza spendere.
A Bologna la formula è approdata quasi due anni fa, dapprima, nel negozio I Love Shopping di Tamara Nocco e del marito Rodolfo, in seguito, sul loro gettonatissimo Swap Club on-line. Tessera semestrale gratuita, selezione dei nuovi arrivi, foto e descrizione del capo da barattare, un sistema di valutazione in stellette (1 per un abito H&M, 4 per un Cavalli) e tutto è pronto per swappare con un click. A Genova, invece, l’Agenzia Security & Project invita gli “scambisti” ai prossimi appuntamenti di “Swap don’t shop”: il 28 maggio, la colazione del Kids swap party, per barattare vestiti, corredi e giochi da bambino; l’11 giugno, l’aperitivo Book swap party, per scambiare libri, riviste, pubblicazioni varie.
A Milano, lo shopping di qualità a costo zero è firmato dall’associazione Atelier del riciclo, che organizza vere e proprie feste del bien vivre nel segno dell’eco-lifestyle. Sganciarsi dal potere d’acquisto, liberarsi dalla necessità di spendere, senza sacrificare eleganza e relazioni sociali: con questo spirito le fondatrici Grazia Pallagrosi, Chiara Bettelli e Alice Pazzi propongono ogni mese swap party tematici: dedicati al design, con la consulenza gratuita di bioarchitetti; allo sport, coi consigli di personal trainer; alla moda bambino e altro ancora. In ogni evento bellezza e relax sono protagonisti, con prova gratis di creme e trattamenti naturali, massaggi e spezie bio. E per gli irriducibili, è imminente l’apertura in diverse città degli Urban Swap Point by Atelier del riciclo, luxury boutique dove barattare pezzi unici e griffe, ça va sans dire, rigorosamente no-cost.

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