Welfare

Diciottenne spacciatore condannato al… convento

È accaduto in Sicilia. Il ragazzo dovrà anche fare del volontariato e andare in palestra per "riparare"

di Gabriella Meroni

Niente carcere per un giovane spacciatore, ma il convento. È l’insolita condanna per un 18enne di Cammarata, nell’agrigentino, fermato quando era ancora minorenne insieme con il padre per spaccio di droga.

A decidere le visite al convento dei cappuccini, al posto delle sbarre per Luciano Giarrasana, è stato il giudice per le udienze preliminari del tribunale dei minori di Palermo, Giuseppe Micela. Il giovane, secondo quanto raccontato oggi dal ‘Giornale di Sicilia’, fino al prossimo 9 dicembre, data nella quale è stata fissata l’udienza di verifica, dovrà seguire ogni prescrizione prevista dal giudice, tra cui quella di frequentare il convento, dove potra’ usufruire degli «insegnamenti della carità cristiana». Non solo. Il ragazzo sara’ anche arruolato nelle ‘Giubbe verdi’, una associazione che si occupa di preservare l’ambiente. Infine, lo spacciatore, sempre evitare il carcere, dovrà andare tre volte la settimana in palestra. Le spese di iscrizione e di frequenza saranno a carico dello Stato. Per la stessa accusa il padre è stato condannato a due anni e due mesi di carcere.

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