Welfare

LAVORO. Arrivano i nuovi «buoni»

Partirà a fine giugno l’ampliamento di utilizzo dei buoni per regolamentare quei rapporti di lavoro che soddisfano esigenze occasionali a carattere saltuario e di far emergere attività confinate nel lavoro nero

di Redazione

Favorire le possibilità di impiego e di integrazione del reddito per i soggetti più deboli e, allo stesso tempo, evitare il lavoro nero: a questo punta l’ampliamento di utilizzo dei «buoni lavoro» (o voucher), promosso da una campagna informativa, illustrata il 24 giugno scorso dal ministro del Lavoro, Sacconi, insieme con il presidente dell’Inps, Mastrapasqua, che partirà a fine giugno e che, in vista della vendemmia, sarà ripresa a settembre. Il Ministro Sacconi ha esposto la vasta gamma di possibilità che si apre con l’applicazione dei «buoni lavoro», utilizzabili da pensionati, studenti, casalinghe, e, in via sperimentale per il 2009, anche dai cassintegrati e dai lavoratori in mobilità. La formula dei «buoni», pensata per la gestione del lavoro occasionale di tipo accessorio, è una particolare modalità di prestazione lavorativa introdotta con la legge Biagi. Applicati inizialmente alle attività agricole di carattere stagionale (la prima esperienza significativa è stata la vendemmia del 2008), poi a tutte le attività agricole anche non stagionali, si sono estesi via via a nuovi soggetti e a tipi diversi di attività. All’origine di tale formula vi è la necessità di regolamentare quei rapporti di lavoro che soddisfano esigenze occasionali a carattere saltuario e di far emergere attività confinate nel lavoro nero, tutelando, al contempo, i lavoratori che usualmente operano senza alcuna protezione assicurativa e previdenziale. I «buoni lavoro» garantiscono, infatti, oltre alla retribuzione, anche la copertura previdenziale presso l’Inps e quella assicurativa presso l’Inail.

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