Mondo

I rom della Romania, ultima frontiera della cooperazione

Soci costruttori - Ibo Italia

di Redazione

Ibo Italia – Associazione italiana soci costruttori, è una ong che opera dal 1957 nel settore della cooperazione in Italia, in Europa e nei Paesi in via di sviluppo nella direzione della condivisione e della solidarietà umana e cristiana. «Ibo Italia in origine si occupava principalmente della formazione dei giovani attraverso l’esperienza dei “campi di lavoro” che venivano realizzati in associazioni o comunità che svolgono attività di accoglienza», spiega Dino Montanari, direttore di Ibo Italia. «Attraverso l’aiuto concreto del lavoro, i giovani hanno la possibilità di vivere l’esperienza della vita comunitaria assieme a ragazzi di diverse nazionalità. Le altre attività storiche di Ibo sono il servizio civile e il servizio volontario europeo: esperienze di volontariato a lungo termine (da sei mesi a un anno) per ragazzi dai 18 ai 25 anni e di sostegno a distanza di bambini con situazioni famigliari difficili in India».
In sostanza grazie a Ibo venivano formati giovani da introdurre poi nel circuito di associazioni e onlus che operano nel Sud del mondo. In seguito, Ibo ha cominciato anche una vera e propria attività di cooperazione internazionale con progetti propri, essendo stata tra l’altro la prima ong in Italia a fare progetti con il ministero agli Affari esteri: «i primi tre progetti lanciati dal Mae in Zaire, come risulta anche dagli archivi del ministero, sono stati fatti con Ibo». Montanari ci tiene a puntualizzare che l’ong «si concentra su alcune problematiche specifiche».
«L’ultimo progetto portato a termine si è concluso nell’aprile scorso», racconta Montanari. «Denominato “Lotta all’Aids” è durato quattro anni e ha dato alla luce un ospedale rurale a Matiri, vicino a Nairobi. Nel complesso dispone di 120 posti letto. Il bello è stato fare qualcosa per la gente e con la gente, come è tradizione di Ibo». E per il futuro le idee sono chiare. Da due anni, infatti, l’attenzione della ong si è concentrato sulla situazione di discriminazione in Romania dei rom.
«Siamo convinti che riuscendo ad integrare le comunità rom nella società civile romena si può arrivare ad una soluzione definitiva del problema». Il progetto si chiama «Centro Pinocchio» e opera a Panciu, vicino Bucarest, dove Ibo ha acquistato delle strutture: una casa per i volontari e una casa destinata ad essere un centro di aggregazione giovanile. «Inizialmente costruivamo case per le famiglie, ma ci siamo accorti che lavorare con gli adulti non dava risultati. Invece con i bambini, che si lasciano educare, i risultati sono ottimi. L’unica difficoltà è qui in Italia, soprattutto sulla raccolta fondi: quando parli di Rom la gente si gira dall’altra parte».

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