Attenzione a quello che scaricate da internet. La rete è diventata l’ultima frontiera di una nuova e meno costosa sostanza stupefacente: le Cyber Drugs (droghe virtuali). Lo rileva l’ultimo bollettino previsionale dell’evoluzione dei fenomeni di abuso prodotto da Prevo.Lab in collaborazione con Regione Lombardia e il dipartimento Dipendenze dell’Asl di Milano. Le Cyber drugs sono file mp3 binaurali che promettono di indurre alterazioni allo stato di coscienza, modificando i ritmi ultradiani del cervello attraverso l’ascolto ripetuto e prolungato di specifiche frequenze audio. Questi brani o sequenze utilizzano frequenze infrasonore (dai 3 ai 30 Hz) che agiscono direttamente nel sistema nervoso centrale provocando reazioni che vanno dall’eccitazione al rilassamento. Il fenomeno è nato in Spagna. Un file di questo tipo può essere riutilizzato ovvero riascoltato infinite volte. Questo lo rende appetibile oltre ogni limite.
L’allarme sul loro preoccupante dilagare è stato lanciato dal Gat della Guardia di Finanza (nucleo specializzato in frodi telematiche) già dall’anno scorso.
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