Quello del 6 aprile è stato un terremoto devastante. Sia dal punto di vista dei danni alle cose sia per i morti che si è portato con sé. L’Italia non è nuova ai fenomeni sismici rilevanti, è un Paese “turbolento”, in particolare proprio l’Abruzzo e la ormai tristemente celebre conca dell’Aquila, con la sua faglia di Coppito, zona rossa per eccellenza. Avezzano e la Marsica, poi, sono state ripetutamente colpite da eventi simili fin dal 1786 e successivamente nel 1904, nel 1915, nel 1943 e nel 1958.
La scossa delle 3.32 del 6 aprile non è stata con i suoi 5.8 gradi Richter (ottavo grado della scala Mercalli) delle più forti, se si considerano i terremoti che sconvolgono il Giappone e la California. Devastante invece è stata l’accelerazione, calcolata in quasi 1 g di potenza. L’accelerazione è la velocità con cui la scossa raggiunge la potenza massima, in sostanza la forza di impatto.
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.