Welfare

I 167 deputati e consiglieri regionali ora faranno qualcosa?

di Redazione

Il cancello aperto è un po’ di respiro in più
Celle aperte durante il giorno: a Padova alla Casa di reclusione hanno messo in atto la circolare del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria che invita ad affrontare il sovraffollamento almeno cercando di renderlo più accettabile con qualche “concessione” ai detenuti. Meglio di niente, per carità, ma davvero poco, troppo poco, come raccontano le testimonianze dei detenuti. Ciro: «Da quando siamo in tre in cella non mi riconosco più, perché mi parte il sistema nervoso. Con le celle aperte qualcosa è cambiato, per lo meno c’è la possibilità di una passeggiata in corridoio». Nicola: «Sono distrutto, sto anche perdendo la vista perché la televisione è troppo vicina gli occhi. E poi è difficile che riesca a dormire, non si può respirare in cella, e ci sono tanti altri disagi ancora. Il cancello aperto è un po’ di respiro in più, ma solo di giorno, alle ore 20 torna l’incubo, in particolare adesso che le temperature sfiorano i 40 gradi».

Quelle decine di donne e bambini in fila
I 167 tra deputati, senatori e consiglieri regionali di tutti gli schieramenti politici che, assieme ai garanti per i diritti delle persone private della libertà, hanno visitato le carceri a Ferragosto hanno riferito di tutti i disastri provocati dal sovraffollamento, delle condizioni disumane nelle quali si vive in gran parte delle galere italiane, ma l’immagine forse più dolorosa che hanno lasciato è quella davanti all’Ucciardone, a Palermo, delle «decine di donne e bambini in fila sin dall’alba per ottenere un colloquio».

Gli avvocati saranno vigili
Soddisfatti dell’ispezione dei parlamentari nelle carceri, ma severi e attenti a valutare che le loro visite abbiano sbocchi concreti, sono gli avvocati delle Camere penali, come quelli di Napoli, che vogliono non solo dichiarazioni, ma anche fatti, e presto: «Plaudiamo all’iniziativa dei radicali, ma saremo vigili sull’operato parlamentare e consiliare di coloro che hanno aderito, augurandoci che, verificato – come San Tommaso – la costante illegalità degli istituti di pena italiani, vogliano aprire finalmente un urgente dibattito parlamentare che approdi a soluzioni concrete».

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