Non profit
AIUTO ALLO SVILUPPO. Tre proposte da Oxfam per il G20
In occasione del G20 dei ministri delle Finanze tre soluzioni per trovare fondi anti-povertà da Oxfam International e Ucodep
di Redazione
Tre misure per raccogliere 280 miliardi di dollari (196,3 miliardi di euro) e salvare vite umane senza costi aggiuntivi per i contribuenti. In occasione del G20 dei ministri delle Finanze, che si tiene oggi e domani a Londra, Oxfam International e Ucodep avanzano tre proposte nel nuovo documento “Money for Nothing”. In primo luogo, le due Ong propongono una tassa sulle transazioni valutarie (Currency Transaction Tax) di almeno lo 0,005%. Se applicata sulle quattro maggiori valute di riserva (dollaro USA, Yen, Euro e Sterlina) questa tassa permetterebbe di raccogliere almeno 33 miliardi di dollari all’anno (23,1 miliardi di dollari) senza distorcere il mercato valutario.
La seconda misura proposta è il trasferimento di almeno il 50% dei diritti speciali di prelievo dei paesi più ricchi ai paesi più poveri. I diritti speciali di prelievo (Dsp), detti anche “paper gold”, sono l’unità di conto valutaria utilizzata dal Fondo Monetario Internazionale per rimpiazzare l’oro nelle transazioni internazionali. Il G20 di aprile ha deciso di creare 285 miliardi di dollari (199,8 miliardi di euro) di Dsp per disporre di nuova liquidità a livello globale e impedire la recessione. Tuttavia, i diritti non sono stati distribuiti in modo equo, ma in modo direttamente proporzionale alla ricchezza del paese. Oxfam International e Ucodep chiedono di trasferire ai paesi in via di sviluppo la metà dei diritti dei paesi ricchi, equivalente a 89 miliardi di dollari (62,4 miliardi di euro).
La terza misura prevede la riforma dei paradisi fiscali, che permetterebbe di raccogliere 160 miliardi di dollari (112,1 miliardi di euro) e farebbe recuperare ai paesi più ricchi le loro entrate fiscali. L’ultimo G20 ha già deciso di affrontare la questione in cooperazione con l’OCSE. Ma è ancora troppo poco. Oxfam International e Ucodep chiedono ai ministri delle Finanze del G20 un accordo multilaterale per lo scambio automatico delle informazioni tra autorità fiscali. “Il vantaggio di queste proposte è che permettono al G20 di salvare i più poveri senza mettere le mani nelle tasche del contribuente”, commenta Farida Bena, portavoce di Oxfam International e Ucodep. «I paesi ricchi hanno speso 18 mila miliardi di dollari (12,63 mila miliardi di euro) per salvare le banche. Ora non possono usare le difficoltà di bilancio come scusa per non aiutare i paesi in via di sviluppo, specialmente quando ci sono fonti alternative di finanziamento che costano poco o niente». Secondo la Banca Mondiale e le Nazioni Unite, solo quest’anno a causa della crisi economica ci saranno tra i 50 e i 100 milioni di nuovi poveri, costretti a vivere con meno di 1,25 dollari al giorno.
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