Non profit

Bobba: «La purezza? Un’illusione. E la politica non è il male»

La replica

di Redazione

«La purezza è una virtù, e coltivarla è esercizio che serve a testimoniare. Meno a cambiare le cose». È ironico ma non troppo Luigi Bobba, deputato Pd ed ex presidente delle Acli nonché ex portavoce del Forum del terzo settore. Alle tesi del convegno «Terzo settore: gli errori, il futuro» contrappone la sua esperienza fatta di “mani in pasta”, prima nel non profit e ora in politica.
Vita: Il terzo settore farebbe meglio a non interloquire con il Palazzo. È d’accordo?
Luigi Bobba: Ma no. Perché il sociale dovrebbe rinunciare al rapporto con la politica sapendo che questa ha un peso determinante nelle scelte che influenzano la vita del terzo settore stesso, sia dal punto di vista normativo che di risorse? È un atteggiamento rinunciatario.
Vita: Però nel passato ci sono stati molti errori…
Bobba: Errori, fragilità e insufficienze. Tuttavia la scelta isolazionista, che da un lato può forse rincuorare, somiglia di più a un rifugiarsi in un territorio che si pensa “incontaminato” dalle brutture della politica. Ma le persone, quelle vere, vivono in un mondo “contaminato”. E quindi i conti con la politica, bella o brutta che sia, vanno fatti.
Vita: Lei nel 1998 firmò un patto tra il terzo settore e il governo. Lo rifarebbe?
Bobba: Allora il problema del terzo settore era emergere, farsi vedere, contarsi. Oggi lo scenario è diverso, l’urgenza è piuttosto ricostruire le ragioni del vivere associato e solidale, ma per farlo non serve abbandonare il confronto con la politica come fosse il regno del male. Posso testimoniare: non lo è.

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