Non profit
Mazzi più popolare di Berlusconi
Lo rivela a sorpresa una ricerca dell'Eurisko
di Redazione

A venticinque anni di età è tempo di bilanci. E quando il bilancio è come questo, c’è di che festeggiare. Finita sotto la lente di Eurisko che ha intervistato un campione di mille persone, Exodus, la comunità fondata da Don Antonio Mazzi, risulta essere conosciuta dal 26% degli intervistati in Italia, che salgono al 40% nella sola Milano. Ma le percentuali esplodono quando si parla del suo fondatore, che nel frattempo di anni ne compie 80: la popolarità di Don Antonio sfiora il 60% in Italia, e l’85% a Milano. Niente male come risultato, un «prete veneto» più popolare del presidente del Consiglio.
«E io che credevo di essere più conosciuto tra i giovani, invece le sessantenni mi adorano, potrei fondare un partito delle sessantenni». Scherzi a parte, Don Mazzi piace a grandi e piccoli, senza troppe distinzioni, dai 14enni agli ultrasessantenni, uomini e donne. Trova più consensi tra chi ha un titolo di studio superiore e, geograficamente, conquista soprattutto il Nord Ovest. Una regione che, evidentemente, non ha dimenticato. Proprio da Milano nel lontano 1984 è iniziata la lunga avventura del prete che, arrivato al Parco Lambro, pensò: «Fasso tuto mi». A fare tutto da solo, «senza protettori», ha insistito anno dopo anno e, in questo senso, «la popolarità mi ha permesso di lavorare con indipendenza».
Ma qual è l’immagine complessiva che emerge di Exodus? Sicuramente positiva, di un gruppo impegnato nella prevenzione, nell’aiuto alle persone disagiate e nel campo della formazione.
Il 36% degli intervistati si è detto disponibile a sostenere la comunità con il 5Xmille, il 28% con donazioni in denaro e il 25 prestando aiuto come volontario.
Le attese forti verso Exodus si dirigono soprattutto nei confronti delle sue attività di prevenzione, come gli incontri a scuola e gli eventi per combattere il disagio giovanile, e l’attività di recupero e accoglienza “in luoghi familiari”. Familiarità e de-istituzionalizzazione dell’accoglienza di cui don Mazzi ha fatto un cavallo di battaglia: «L’educazione, soprattutto degli adolescenti, si fa nelle non strutture». Come non pensare allora alle «carovane», e al nome stesso scelto da Don Antonio per la sua comunità, Exodus, «perchè ognuno ha il suo viaggio, la parte migliore di noi è quella che cerca». E in cantiere c’è già una nuova idea: il «circo Mazzi», un tendone al Parco Lambro, luogo di incontro e «perchè no, anche di festa». Sì gli anni sono passati ma, a quanto pare, lo spirito è lo stesso di 25 anni fa.
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