Non profit
La coop sociale in passerella
Presentato a Milano Cangiari, la griffe nata dalla collaborazione fra Versace e il consorzio Goel
di Redazione

di Lucia Ritrovato
Faranno parte delle 182 collezioni dei più grandi stilisti italiani e stranieri che per una settimana calcheranno le passerelle della kermesse “Milano Moda Donna”. Il loro marchio però, così come gli abiti, cela un valore doppio: eccellenza nella qualità e scelta di tessuti biologici unito ad una produzione e manodopera al 100% sociale. Si chiama “Cangiari” ed è il nuovo brand etico che ha debuttato nella più importante manifestazione dedicata al prêt-à-porter femminile.
Nasce dal lavoro instancabile che il consorzio sociale Goel porta avanti dal 2003 nella Locride, contro la ‘ndrangheta e le massonerie deviate in Calabria come nel resto d’Italia.
Il marchio, che in dialetto calabrese significa “cambiare”, è tutorato dal noto imprenditore calabrese Sandro Versace con la collaborazione di Carlo Rivetti e ha il patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana e del comune di Milano rappresentato dal sindaco Letizia Moratti. “Siamo emozionantissimi – racconta Vincenzo Linarello, presidente del Consorzio che per le sue denuncie contro lo strapotere della mafia subisce continuamente attentati o campagne diffamatorie – abbiamo lavorato tanto e presentiamo un lavoro di altissimo livello tra i grandi della moda”.
Dipendenti delle tre le cooperative che hanno preso parte al progetto: Coras, Aracne e L’Utopia che lavorano tessuti al telaio, ricami a livello internazionale e confezionano abiti, ci sono persone svantaggiate (persone con handicap, donne e giovani disoccupati, persone con malattie mentali, ex detenuti).
“Abbiamo pensato– spiega Vincenzo – di unire il lavoro di queste realtà per creare una griffe tutta nostra e fare un prodotto di alta moda. Ci piaceva l’idea di poter mandare un messaggio chiaro a chi avrebbe acquistato i nostri abiti e arrivare ad un’altra tipologia di persone rispetto a quella che segue di solito i nostri incontri. La lotta contro le mafie deve raggiungere tutti gli strati sociali della società”. Un’intervista letta sul settimanale Vita-non profit all’imprenditore Santo Versace ha fatto il resto. “Ci è piaciuto quello che ha detto sulla Calabria in occasione della prima Festa Nazionale dell’Alleanza del 1 marzo contro le mafie e l’abbiamo contattato per proporgli la nostra idea. Ha accettato subito ed è venuto a trovarci”.
Di lì il progetto ha cominciato a prendere vita fino ad arrivare alle passerelle milanesi.
La collezione che presenteranno al pubblico è composta da t-shirt, di tessuto artigianale, con frasi di “forte” contenuto. La maglietta-manifesto porta la scritta: “Contro la mafia ed i poteri occulti”. Inoltre sfilerà la linea “Gelsomino”, in onore dell’omonima costa calabrese, con capi di tessuto lavorato al telaio. “Ci vogliono – spiega Vincenzo – ben otto ore di lavoro per ottenere 60 cm di abito. Da questo si capisce il valore e la fatica che c’è dietro. Inoltre questa collezione ha abiti con ricami bizantini, insomma si può portare addosso delle piccole opere d’arte”.
Il marchio della linea “Cangiari”, a cui ha lavorato un’equipe stilistica principalmente composta da professionisti calabresi, è un simbolo matematico che significa “differente”, “diverso da”. Così come il claim scelto per la pubblicità: “Beauty is different” che vuole contrapporre l’etica della bellezza a tutto ciò che oggi viene spacciato come tale. “E’ una provocazione – dice Vincenzo – per riflettere su quanto la dignità della persona, l’equità socio-economica, la partecipazione e la nonviolenza, non solo siano giusti, ma anche belli”. Da oggi, (sempre 24 settembre) l’etico-griffe calabrese, dopo la presentazione al pubblico illustre milanese, entrerà nei circuiti nazionali e internazionali di vendita. “Chiunque potrà acquistare i nostri abiti – conclude Vincenzo – sapendo che indossarli significherà dare un messaggio di grande importanza per il futuro di tutti”.
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