Mondo
Le vittime sono 1.100
L'appello del governo: «Abbiamo bisogno dell'aiuto dei paesi stranieri». Ecco come donare
di Redazione

Esercito, Marina e polizia dell’Indonesia sono mobilitati per rispondere all’emergenza determinata dal forte sisma che ha colpito l’isola di Sumatra e per assistere le vittime del terremoto. Secondo il capo delle forze armate, il generale Djoko Santoso, oltre mille soldati sono stati inviati a Padang e nelle zone limitrofe. L’esercito, inoltre, ha messo a disposizione quattro velivoli Hercules per il trasporto di beni di prima necessità. La Marina ha mobilitato sei imbarcazioni per il trasferimento di materiali da Giacarta a Padang, la città maggiormente colpita dal terremoto di mercoledì. Secondo quanto si legge sul quotidiano ‘The Jakarta Globe’, su alcune imbarcazioni verranno anche assistite a livello medico le vittime del sisma. Le navi inizieranno a partire da oggi dal porto di Tanjung Priok di Giacarta. Inoltre, secondo il portale ‘Detikcom’, 501 agenti delle forze paramilitari Brimob sono stati dispiegati nelle zone colpite dal terremoto per contribuire alle operazioni di soccorso. La Polizia ha messo a disposizione anche cinque velivoli per l’evacuazione delle vittime. In queste ore le operazioni di soccorso sono rese ancora più difficili dal maltempo, con la pioggia che ha provocato molte valanghe. L’ultimo bilancio delle vittime del sisma parla di oltre 1.100.
L’Indonesia fa dunque appello agli aiuti internazionali per far fronte al disastro. Tra le macerie di Padang, dove il puzzo dei cadaveri in decomposizione e’ diventato insopportabile, le squadre di soccorso continuano a scavare, ma con poche speranze. “Il nostro problema piu’ grave e’ che ci sono ancora moltissime vittime sotto le macerie” ha detto il ministro della Sanita’, Siti Fadilah Supari, “stiamo lottando per estrarle. Abbiamo bisogno dai Paesi stranieri per gli sgomberi. Ci servono squadre di soccorso addestrate ed equipaggiate”.
Hanizam Ghani è invece un operatore ActionAid e al momento si trova a Banda Aceh, capoluogo della provincia autonoma di Aceh, nel nord-ovest dell’isola di Sumatra: “Parte dell’isola è colpita da piogge torrenziali e la paura maggiore è che l’aggravarsi delle condizioni igienico-sanitarie tra la popolazione possa portare allo scoppio di epidemie di colera”.
Ovunque non si vede che distruzione e questo non può che far pensare al numero di vittime, destinato tristemente a salire. Le prossime 24-48 ore saranno cruciali per le operazioni di soccorso e recupero delle salme delle vittime. Intanto la terra continua a tremare. Cure e assistenza devono essere immediate e tempestive: i feriti hanno bisogno di interventi immediati per evitare l’insorgere di complicazioni e una tutela e attenzione particolare va rivolta ai bambini, alle donne e agli anziani.
“L’esperienza di ActionAid in altre aree devastate negli ultimi anni da potenti terremoti dimostra l’assoluta urgenza e necessità di garantire ai sopravvissuti un riparo, cibo, acqua e medicine. Ma non dobbiamo nemmeno dimenticare un supporto psicologico che li aiuti a rielaborare e superare il trauma che hanno appena vissuto” conclude Hanizam Ghani.
ActionAid sta inviando del personale nella aree colpite dal terremoto per iniziare una collaborazione con le comunità colpite al fine di agevolare le operazioni di assistenza e soccorso.
GLI ITALIANI
Non ci sono vittime italiane nelle aree di Sumatra, Samoa e nelle Filippine”. A confermarlo e’ il ministro degli Affari esteri Franco Frattini in una breve conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine del Cdm. Il responsabile della Farnesina annuncia che la prossima settimana, lunedi’ o martedi’, partira’ il primo aereo di aiuto per le Filippine poi ce ne sara’ un altro per Sumatra.
COME DONARE
Il prossimo 11 ottobre l’arcidiocesi di Giacarta lancerà una raccolta fondi straordinaria a favore delle vittime del forte terremoto che ha colpito l’isola indonesiana di Sumatra. A confermarlo è Yosephus Edi Mulyono, direttore del dipartimento Sviluppo socio-economico della diocesi. “Questo fine settimana, durante le funzioni religiose nelle nostre chiese, annunceremo l’iniziativa di raccolta fondi in modo da dare alla gente il tempo per prepararsi. I soldi che raccoglieremo saranno poi mandati all’arcidiocesi di Padang che li distribuirà a chi ne avrà bisogno”, ha spiegato Yosephus. “C’è molto da fare e sono sicuro che sono necessari molti volontari, ma il lavoro sul campo lo coordina la Caritas”, ha precisato, ricordando che l’arcidiocesi metterà in contatto chiunque voglia recarsi nelle zone colpite dal sisma per contribuire ai soccorsi. Intanto, Padre Paulus Sigit Pramudji, responsabile di Caritas Indonesia, ha annunciato che ieri una prima unità è arrivata a Padang e che altre arrivano oggi. “Lavoriamo in cooperazione con organizzazioni internazionali e le succursali della Caritas in altri Paesi. Stiamo preparando un elenco di quello di cui c’è bisogno e sono anche arrivate donazioni dall’estero”, ha detto ad AKI. Tra le Caritas coinvolte c’è anche quella italiana. Matteo Anigoni, rappresentante di Caritas Italia, è a Giakarta e da lì contribuisce a coordinare gli interventi. “Ero a Nias – ha raccontato ad AKI – e sono arrivato a Giakarta per aiutare gli altri. Nei prossimi giorni sapremo meglio come intervenire”. L’isola di Nias è stata colpita dallo tsunami del 2004 e le operazioni di ricostruzione non sono ancora finite.
L’Unicef ha inviato sul luogo un team di emergenza per monitorare la situazione in settori come la salute, l’acqua, l’igiene, l’istruzione e la protezione. «In queste ore purtroppo ci giungono da Sumatra notizie drammatiche con un numero sempre più alto di vittime e migliaia di persone costrette a lasciare le proprie case. Un terzo delle persone colpite sono bambini», dichiara il Presidente dell’Unicef Italia Vincenzo Spadafora, «Siamo anche preoccupati per i piccoli sopravvissuti al terremoto che sono a rischio estremo di contrarre malattie, infezioni respiratorie acute, diarrea ed epidemie. Il rischio di tetano è molto alto a causa di lesioni e ferite aperte».
Presente in Indonesia dal 1948 Unicef è pronto a sostenere le autorità indonesiane per far fronte ai bisogni immediati, fornendo servizi di protezione e “zone sicure” per i bambini, acqua potabile, latrine e kit igienici, oltre a portare avanti iniziative per consentire il più presto possibile il ritorno a scuola dei bambini, con kit di emergenza e cura della prima infanzia, tende-scuola, scuole in scatola e kit ricreativi.
Ecco come donare all’Unicef:
tramite cc postale n. 745.000 intestato a Comitato Italiano per l’UNICEF, causale: “Emergenza Sumatra/Pacifico”
con carta di credito telefonando al Numero Verde gratuito UNICEF 800-745.000
bonifico su cc bancario n. 000.000.510051, Banca Popolare Etica, IBAN: IT51 R050 1803 2000 0000 0510 051, intestato a Comitato Italiano per l’UNICEF, causale: “Emergenza Sumatra/Pacifico”
donazione presso la sede UNICEF della tua città.
Anche il network network AGIRE lancia un appello urgente di raccolta fondi a nome delle organizzazioni non governative associate. Fra l’altro non è solo Sumatra a piangere i suoi morti: nelle Filippine 277 persone hanno perso la vita in seguito al passaggio del tifone Ketsana il 26 settembre e sono oggi oltre 700.000 i senza tetto, ospitati nei centri di evacuazione attorno alla capitale. Ketsana ha poi proseguito il suo percorso di distruzione provocando altre 331 vittime e numerosi dispersi in Vietnam, Cambogia e Laos.
Per far fronte a questa emergenza diffusa le organizzazioni non governative di AGIRE lanciano un appello congiunto di raccolta fondi al fine di garantire i necessari soccorsi alle popolazioni colpite nell’area del Sud Est Asiatico.
I fondi raccolti con l’appello di AGIRE verranno destinati ai bisogni più urgenti: cibo, acqua potabile, medicinali, ripari temporanei.
Ma, al di là dei primissimi soccorsi, la portata del disastro è così ampia da richiedere un intervento di assistenza e ricostruzione che potrebbe durare diversi mesi.
Ecco come donare ad AGIRE:
Donazioni con carta di credito al numero verde 800.132870
Versamento sul conto corrente postale n. 85593614, intestato ad AGIRE onlus, via Nizza 154, 00198 Roma.
Bonifico bancario sul conto BPM – IBAN IT47 U 05584 03208 000000005856 Causale: “AGIRE per IL Sud Est Asiatico”
Donazioni da sportello Bancomat del circuito Quimultibanca. Menù: Pagamenti e Ricariche, codice 111.
Puoi donare 2 euro con un sms al numero 48549 (da cellulari privati TIM, VODAFONE, H3G).
AGIRE onlus è il coordinamento di alcune tra le più autorevoli e accreditate organizzazioni non governative italiane – ActionAid, AMREF, CESVI, CISP, COOPI, COSV, GVC, Intersos, Save the Children, Terre des Hommes, VIS e WWF – che hanno scelto di unire le proprie forze per intervenire in modo tempestivo sulle grandi emergenze umanitarie.
Caritas Italiana ha subito risposto all’emergenza del tifone Ketsana, sostenendo Caritas Filippine (NASSA – National Secretariat for Social Justice and Peace).
La direttrice Suor Rosanne Mallillin coordina gli interventi in loco e già parecchie migliaia di kit di prima emergenza sono stati distribuiti. I bisogni immediati riguardano sia generi alimentari che prodotti di prima necessità per gli oltre 600.000 senza tetto e a tutta la popolazione colpita dal tifone nelle Filippine, in Vietnam, Cambogia e Laos. Un appello d’urgenza è stato lanciato alla rete internazionale. La Conferenza Episcopale Italiana ha stanziato un milione di euro dai fondi otto per mille.
L’onda anomala che ha invaso le strade dell’isola di Samoa e di Tonga ha distrutto 70 villaggi, causando morti, dispersi e migliaia di ‘senza tetto’.
“Siamo arrivati con i primi soccorsi entro 5-6 ore dallo tsunami – ha dichiarato il responsabile di Caritas Samoa Peter Bendinelli – ed abbiamo constatato un livello di devastazione davvero altissimo. I nostri camion partono carichi di cibo, acqua e vestiti, per tornare stipati di persone che hanno perso le loro case, malati e feriti”.
La rete Caritas ha risposto al disastro in coordinamento con il Centro Pastorale di Apia, la capitale, con le Caritas locali di Samoa e di Tonga, e con la Chiesa locale.
Molti edifici utilizzati per le attività pastorali sono stati adibiti a centri di pronto soccorso e assistenza medica. Resta alto il rischio di infezioni ed epidemie.
Caritas Italiana è accanto alle Caritas locali sostenendone gli interventi in atto.
Il terremoto che ha colpito e messo in ginocchio l’isola indonesiana di Sumatra ha seminato distruzione e morte. Migliaia sono i feriti. Il network Caritas è già presente nei luoghi del disastro, nella zona di Padang. Gli interventi immediati riguardano la distribuzione di cibo, acqua pulita e alloggi temporanei. Secondo il direttore di Karina-Caritas Indonesia, Fr. Sigit Pramudji “Ci sono ancora molte persone intrappolate sotto le macerie. Una delle nostre maggiori preoccupazioni è che vi sono soltanto tre ospedali, due dei quali sono stati seriamente danneggiati dal sisma. Altre difficoltà derivano dal problematico accesso alla zona di Padang, e dalle comunicazioni ancora intermittenti.”
Caritas Italiana è presente in Indonesia con i propri operatori, che si mantengono in stretto coordinamento con la Caritas nazionale e con gli altri membri della rete Caritas dando un apporto concreto in questa fase di emergenza.
Anche per queste nuove emergenze in Indonesia e nelle isole Samoa, la Presidenza della CEI ha stanziato un milione di euro, invitando alla preghiera e a sostenere le iniziative promosse da Caritas Italiana.
Ecco come donare alla Caritas
Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale:
– “Emergenza Filippine” o “Maremoto Samoa” o “Terremoto Sumatra”
Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
• UniCredit Banca di Roma Spa, via Taranto 49, Roma – Iban: IT50 H030 0205 2060 0001 1063 119
• Intesa Sanpaolo, via Aurelia 796, Roma – Iban: IT19 W030 6905 0921 0000 0000 012
• Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT29 U050 1803 2000 0000 0011 113
• CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001 (orario d’ufficio)
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