Perché l’esperienza dell’Aquila divenga un modello, abbiamo costituito un gruppo di lavoro, composto dal volontariato diffuso di protezione civile e non, e da associazioni di volontariato locali. L’obiettivo è scrivere un documento nel quale elaborare con serenità alcune riflessioni anche critiche, al di là di ogni strumentalizzazione politica. Tra queste, le scelte che prolungano il ruolo di chi gestisce l’emergenza (a discapito della gestione partecipata); la necessità di maggiore attenzione alla socialità (più in generale, l’intervento del volontariato in una società che esce da un’emergenza), la possibilità di costruire una carta delle cose utili e realizzabili dai Comuni e dal volontariato: piani di fuga e di raccolta, censimento dei disabili e delle persone con difficoltà motoria o visiva.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.