Il premio Nobel per la Letteratura di quest’anno è stato assegnato a Herta Mueller (nata 1953), scrittrice tedesca di origini romene che, si legge nella motivazione, «con la concentrazione di poesia e la franchezza della prosa ha rappresentato lo scenario degli espropriati».
La sua biografia tratta dal sito www.scritturaimmanente.it
Nata nel 1953 a Nitzkydorf nel Banato Svevo, regione di cultura e lingua tedesca passata dopo la seconda guerra sotto il controllo della Romania, ha studiato letteratura tedesca e rumena a Temesvari (Timisoara) vivendo a lato di un gruppo di scrittori e poeti rumeno-tedeschi (l’ “Aktionssgruppe Banat” di cui facevano parte Richard Wagner – con cui si sposò e si trasferì poi in Germania, Nikolaus Bergwanger, Rolf Bossert, Franz Hodjak) che intendeva la letteratura come critica e contrapposizione al regime di Ceausescu.
Pubblicò il suo primo libro, “Niederungen”, a Bucarest nel 1982. Emigrata in Germania nel 1987, qui vive da allora e qui ha pubblicato la maggior parte delle sue opere. Ha vinto nel 1994 il Premio Kleist ed è considerata una scrittrice di notevole talento. Le è stato assegnato dall’Accademia delle Scienze e della Letteratura di Mainz (parimerito con altri due vincitori) il Premio Joseph Breitbach 2003.
Ha vinto inoltre il Premio Konrad Adenauer (Konrad-Adenauer Literaturpreis) per il 2004. Nelle sue opere ha rappresentato (con mezzi puramente linguistici che rendono le sue opere ancora più pregevoli sotto l’aspetto stilistico) gli aspetti più crudi del suo ambiente (la miseria e l’arretratezza culturale della minoranza tedesca del Banato) e della situazione politico-sociale della Romania – con un riferimento particolare alla disperata condizione delle donne costrette a subire oltre al giogo politico anche il ricatto sessuale che veniva comunemente praticato all’interno delle fabbriche, la rivolta che ha abbattuto il regime di Ceausescu, ma anche il disorientamento provato in seguito all’emigrazione in Germania.
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