Welfare
Oltre un miliardo di affamati
In Asia e nel Pacifico sono 642 milioni, nell'Africa subsahariana 265 milioni
di Redazione

Sono più di un miliardo nel 2009 le persone che soffrono la fame a causa della recessione globale e della crisi alimentare. Lo hanno reso noto oggi la Fao e il World Food Programme, confermando le previsioni pessimistiche già diffuse.
Secondo le due agenzie Onu, i denutriti sono 1,02 miliardi, 100 milioni più che nel 2008. Si tratta del livello più alto da 40 anni.
“E’ intollerabile che aumentino gli affamati”, ha detto il direttore generale della Fao, Jacques Diouf, alla presentazione del rapporto annuale sulla fame nel mondo. “Abbiamo i mezzi economici e tecnici per debellare la fame, quello che manca è una forte volontà politica di sconfiggerla per sempre”.
La forte recrudescenza della fame, causata dalla crisi economica mondiale, ha interessato principalmente le popolazioni povere dei Paesi in via di sviluppo, evidenziando la fragilità del sistema alimentare mondiale e la necessità di una sua urgente riforma, denuncia il rapporto pubblicato oggi dalla Fao (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Agricoltura e l’Alimentazione) e dal Pam (il Programma alimentare mondiale).
Gli effetti combinati della crisi economica e della crisi alimentare hanno fatto aumentare il numero delle persone che soffrono la fame a livelli storici: più di un miliardo, dicono le stime della Fao. Secondo il rapporto annuale della Fao ‘The State of Food Insecurity’, prodotto quest’anno in collaborazione con il Pam, la quasi totalità di queste persone vive nei Paesi in via di sviluppo: in Asia e nel Pacifico si stima siano 642 milioni, nell’Africa subsahariana 265 milioni, in America Latina e Caraibi 53 milioni, nel Vicino Oriente e Nord Africa 42 milioni, nei paesi sviluppati 15 milioni.
Il rapporto è stato pubblicato in concomitanza con la Giornata mondiale dell’alimentazione che si celebra venerdì. L’aumento del numero delle persone che soffrono la fame sia durante periodi di prezzi bassi e di prosperità economica sia in periodi di prezzi alti e di recessione economica mostra, secondo la Fao, l’estrema debolezza del sistema mondiale di governance della sicurezza alimentare.
”I leader mondiali hanno reagito con determinazione alla crisi economica e finanziaria e sono stati in grado di mobilitare miliardi di dollari in un lasso di tempo molto breve. La stessa azione decisa è adesso necessaria per combattere fame e povertà – ha affermato il direttore generale dell’agenzia Jacques Diouf – L’aumento del numero delle persone che soffrono la fame è intollerabile. Abbiamo i mezzi tecnici ed economici per far scomparire la fame dal pianeta, quello che manca è una più forte volontà politica per sradicarla per sempre. E’ essenziale investire nel settore agricolo dei Paesi in via di sviluppo, non solo per sconfiggere fame e povertà, ma anche per assicurare una generalizzata crescita economica, e dunque pace e stabilità nel mondo”.
”Siamo lieti che vi sia un rinnovato impegno nei confronti della sicurezza alimentare, ma dobbiamo intervenire in fretta. E’ inaccettabile che nel XXI secolo circa un sesto della popolazione mondiale soffra la fame – ha dichiarato Josette Sheeran, direttore esecutivo del Pam – Nel momento in cui il numero delle persone che soffrono la fame ha raggiunto un picco storico, vi è il più basso livello di aiuti alimentari mai registrato. Sappiamo quello che occorre per coprire le necessità urgenti: quello che serve sono le risorse e l’impegno internazionale per farlo”.
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