Mondo

Aumentano gli occidentali addestrati in Pakistan e Afghanistan

Lo rivela il Washington Post citando fonti dei servizi segreti tedeschi e americani

di Redazione

Sempre piu’ occidentali, anche americani, arrivano in Afghanistan e Pakistan per entrare nei campi di addestramento paramilitare. E’ quanto si legge oggi sul ‘Washington Post’, che rilancia l’allarme dei servizi antiterrorismo degli Stati Uniti e di alcuni Paesi europei. Secondo gli esperti, tutto avviene nonostante l’intensa campagna lanciata dalla Cia negli ultimi anni con l’ausilio droni per eliminare la presenza di al Qaeda e dei Talebani nelle regioni al confine tra Afghanistan e Pakistan. Da gennaio, si legge sul giornale che cita fonti della sicurezza tedesca, sono almeno 30 le reclute partite dalla Germania alla volta del Pakistan per ricevere addestramento.

E sempre quest’anno, una decina di persone e’ rientrata in Germania dallo stesso Paese. Un fatto che desta serie preoccupazioni riguardo alla possibilita’ di attacchi contro obiettivi europei. «Pensiamo che questo sia sufficiente per dimostrare quanto sia seria la minaccia», ha commentato un funzionario dell’antiterrorismo tedesco. I servizi tedeschi sono in allerta da quando il mese scorso gruppi affiliati con i Talebani e al Qaeda hanno diffuso alcuni video con minacce di attacchi in Germania se Berlino non ritirera’ i circa 3.800 soldati dispiegati in Afghanistan. Nei video, tutti in lingua tedesca, i musulmani vengono esortati ad andare in Afghanistan e Pakistan per unirsi al jihad. «Stanno lavorando talmente bene che producono quasi un video a settimana», ha detto Ronald Sandee, ex fuzionario dell’intelligence olandese e attualmente direttore di ricerca presso la Nefa Foundation, un’organizzazione americana che monitora le reti del terrorismo. Solo la settimana scorsa, la Germania ha svelato che all’inizio dell’anno una cellula composta da dieci elementi e’ partita da Amburgo alla volta del Pakistan. La cellula sarebbe guidata da un tedesco di origini siriane e potrebbe contare anche su turchi, tedeschi convertiti all’Islam e un elemento di origini afghane. Ad agosto, inoltre, le autorita’ pachistane hanno arrestato un gruppo di 12 stranieri che si stava recando nel Waziristan del Nord, regione tribale del Pakistan al confine con l’Afghanistan dove si trovano molti campi di addestramento. Tra le persone arrestate in quell’occasione vi sono quattro svedesi, tra cui Mehdi Ghezali, ex detenuto di Guantanamo.

Oggi, sostengono gli esperti di antiterrorismo, al Qaeda e le altre organizzazioni terroristiche hanno sviluppato ampie reti di reclutamento, anche con agenti sul campo in Europa, mentre in passato gli aspiranti combattenti avevano per lo piu’ motivazioni personali e dovevano provvedere da soli al viaggio in Asia. Ora, invece, sono gli agenti in Europa a fornire guida, denaro, mappe e persino lettere di referenze per aiutare gli aspiranti terroristi a giungere a destinazione piu’ facilmente. In un rapporto recente, i servizi olandesi sottolineano l’esistenza di “indizi sempre piu’ numerosi” del fatto che un numero crescente di europei si reca nei campi di addestramento nella regione di confine tra Pakistan e Afghanistan. Nonostante l’amministrazione Obama sostenga che la struttura di comando e le filiali operative di al Qaeda alla frontiera tra Afghanistan e Pakistan si sono indebolite con l’uccisione di molti leader, i servizi olandesi ritengono che l’abilita’ del gruppo nel condurre attentati e’ migliorata soprattutto grazie al rafforzamento delle sue alleanze con altri gruppi terroristici. «Dal momento che l’agenda jihadista di questi alleati si e’ andata internazionalizzando, almeno a livello di propaganda – si legge nel rapporto – la minaccia contro l’Occidente e i suoi interessi si e’ intensificata».

Intanto l’apparato di sicurezza tedesca ha fatto sapere di aver scoperto diverse reti di reclutamento che lavorano per al Qaeda, per i Talebani e per altre organizzazioni, come l’Islamic Jihad Union, che ha diffuso online diverse volte minacce contro il governo di Berlino. Ma queste reti di reclutamento operano spesso in modo indipendente e pertanto e’ difficile per i servizi segreti intercettarle o smantellarle. Altro indizio dell’internazionalizzazione delle reti di reclutamento e’ la piccola, ma pur sempre in crescita, presenza di cittadini statunitensi. Lo scorso luglio, gli Usa hanno annunciato l’arresto del 25enne Bryant Neal Vinas, residente a Long Island, che ha confessato di essersi recato nei campi di addestramento di al Qaeda in Pakistan e di aver sparato razzi contro una base militare americana in Afghanistan. Vinas, figlio di immigrati dal Peru’ e dall’Argentina, sta ora collaborando con le autorita’ statunitensi ed europee e ha confessato di aver avuto contatti con europei e di aver trascorso un periodo in Pakistan con un altro cittadino di New York. Il mese scorso l’Fbi ha arrestato un’altra persona residente negli Stati Uniti, il 24enne Najibullah Zazi di origine afghana, accusato di pianificare un attentato a New York, dove vive da quando era piccolo. Zazi e’ stato in Pakistan nel 2008 e qui, secondo l’intelligence statunitense, avrebbe preso contatti con un vice di Osama Bin Laden, che gli avrebbe insegnato come fabbricare ordigni artigianali.

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