Welfare
Melis e Touadì denunciano altro caso
Si tratta di un pestaggio avvenuto nel carcere di Teramo
di Redazione
«Restiamo allibiti nel sentire su internet l’audio del breve ma sconvolgente colloquio tra due guardie carcerarie del carcere di Teramo, nel quale si fa esplicita menzione al
pestaggio di un detenuto». Lo dichiarano i deputati del Pd Guido Melis e Jean-Leonard Touadi, membri della commissione giustizia della Camera, in una nota congiunta.
«A solo pochi giorni di distanza dal caso di Stefano Cucchi, il ragazzo arrestato dai carabinieri e restituito ai familiari cadavere, coi segni inequivocabili di gravi
percosse in ogni parte del corpo – affermano i due deputati Pd – , ecco ora un altro segnale allarmante».
«Insomma: cosa sta succedendo nelle carceri italiane? Temiamo che la situazione di sovraffollamento (63 mila detenuti quando se ne potrebbero ospitare a stento 43 mila), le drastiche riduzioni di personale ed altre gravi ristrettezze stiano dando luogo ad una tragica degenerazione di quelle condizioni minime di rispetto dell’uomo cui dovrebbe ispirarsi l’applicazione della pena».
Touadi e Melis mettono anche in rilievo le responsabilità del Governo: “Si continuano a non colpire i responsabili degli abusi, quasi che il carcere fosse diventata una zona
franca dove i diritti costituzionali sono sospesi e i detenuti non fossero cittadini come gli altri, sebbene colpiti da una condanna (quelli che lo sono), perchè più della metà sono semplicemente in attesa di giudizio».
«Pretendiamo – nel caso Cucchi come nell’episodio di Teramo – il massimo di trasparenza: vogliamo sapere se l’Italia è diventata un Paese nel quale chi finisce in
carcere, oltre a scontare come e’ giusto la pena cui è condannato, deve anche subire in silenzio pestaggi ed angherie di ogni genere», concludono.
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