Non profit
La passione narrata per immagini
Così a Genova si sperimenteranno nuove forme di comunicazione
di Redazione
Documentari, opere d’arte, racconti per immagini: così il Gruppo Cgm ha scelto
di dare parola ai volti di chi ogni giorno costruisce il welfare Dare parola ai volti. Aggiungere colonna sonora alla passione. Troppo spesso la cooperazione sociale assomiglia a un film muto. Come i grandi capolavori di Chaplin, è fatta di trovate ineguagliabili, mix di passione, fantasia, spirito di sacrificio, ironia. Eppure manca di parola. E dunque comunica a metà.
La Convention: un racconto dal basso. Ecco perché la Convention di Cgm che si apre a Genova l’11 novembre sarà piena di racconti, in formato 16/9. Quattro video, sui temi al centro della Convention (famiglia, immigrazione, fragilità, lavoro), apriranno le sessioni plenarie dei lavori. Al centro dello schermo, la prima linea del mondo Cgm: le cooperative. Volti e parole, appunto, dei protagonisti di Cgm. Questi quattro documentari da 20 minuti sono il risultato di un viaggio, da Aosta a Trapani, compiuto in 12 mesi attraverso la rete. E segnano una prima novità, un ribaltamento della logica abituale di ogni convention: non più gli esperti a dettare i temi dal palco, ma le persone tradizionalmente oggetto di studio a dare agli esperti l’agenda delle riflessioni, a fissare priorità, a tracciare obiettivi. Non è retorica dire che, attuando questo ribaltamento, si dà colore alla passione. Non è retorica perché abbiamo l’impressione che troppo spesso la cooperazione preferisca un cono d’ombra che la raffigura in bianco e nero e non restituisce all’esterno, e forse neanche all’interno, tutta la ricchezza cromatica e affettiva del suo fare quotidiano.
Coopera d’arte: doppio percorso di suggestioni. Un fare, lo sanno i 35mila uomini della rete Cgm, che è spesso un’opera d’arte quotidiana. Ha la carattersitica del “fatto a mano”, del pezzo unico. Lo è ridare sorrisi a chi li ha perduti, fiducia a chi l’ha smarrita. Lo è fare impresa dando opportunità di vita a chi non vuole essere “svantaggiato” per destino irrevocabile. Ed è per questo che, seguendo le suggestioni del parallelo, abbiamo intitolato «Coopera d’arte» il primo evento collaterale della Convention di Genova. Da un lato 25 video, nati dallo stesso viaggi da Aosta a Trapani di cui sopra, che raccontano nel dettaglio altrettante cooperative; dall’altro quattro artisti che hanno visto in anteprima quelle immagini e le hanno usate come suggestione per le loro opere. Dunque, una mostra sui generis che mescola i linguaggi, i racconti. Colonne sonore intrecciate, insomma. Dipinti e sculture sulla trama di un racconto che è fatto di pezzi unici quotidiani.
So.Docu: il Festival dei protagonisti. Non bastava però il racconto di un occhio esterno, per quanto partecipe. Per dare parola e volto alle azioni, restava un passaggio ultimo: invitare la stessa rete di Cgm a raccontarsi. Lo si è fatto con «So.Docu – Social Documentary Festival1. Molte cooperative hanno accettato il gioco, o meglio la sfida, di raccontarsi in 7 minuti, di cucire immagini sul vestito delle opere nel tempo medio che si usa per bere un caffè al bar. I loro video saranno visibili su maxischermo accanto alla mostra «Coopera d’arte». E si potranno votare. Per ora solo un gioco, come guardarsi in uno specchio e farsi guardare dagli amici. In futuro, forse, un vero e proprio festival a marchio Cgm. Se le cose da dire sono tante, se le passioni non mancano, una volta che si comincia a raccontare non ci si ferma più.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.