Non profit

Quattro malati in sciopero della fame

Chiedono politiche più attente alla loro disabilità

di Redazione

Dal 4 novembre Salvatore Usala, Giorgio Pinna, Mauro Serra e da sabato 7 anche Claudio Sabelli, malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica in fase avanzata, sono in sciopero della fame per protestare contro la mancanza di una degna assistenza domiciliare ai malati di SLA del Paese.
 
L’associazione Viva la Vita Onlus, che riunisce e rappresenta malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica e loro familiari, avendo fatto appello alla sensibilità e al senso di responsabilità del Vice Ministro alla Salute, comunica che ha ricevuto dal prof. Ferruccio Fazio ampia disponibilità e attenzione alle istanze presentate durante lo sciopero della fame. «Sono pronto già da lunedì ad incontrare i rappresentanti dei malati per un confronto costruttivo» ha dichiarato Fazio.

In queste ore è arrivato anche un comunicato dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (AISLA) Sarda, assieme a quella Nazionale, che esprime solidarietà a chi ha deciso di intraprendere lo sciopero della fame e alle loro famiglie, ma non condivide le modalità con cui stanno portando avanti, ormai da diversi giorni, la loro protesta. «Nel pericolo di una tragica spirale di emulazione si corre il rischio di conseguenze gravi e irreversibili sul fisico di alcuni amici già molto provati dalla malattia, rendendo vano il loro gesto coraggioso ma, a nostro parere, inopportuno. Le Istituzioni hanno bisogno di confrontarsi con uomini vivi e  non con uomini morti», scrive Aisla.

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