Mondo

Per ActionAid è un contenitore vuoto

Luca De Fraia, segretario generale aggiunto di ActionAid, ha commentato la prima giornata di Roma

di Redazione

«La dichiarazione finale del Vertice è una bella scatola, ma purtroppo è vuota: da un lato si fa un passo avanti nel riconoscimento del problema della fame ma dall’altro non ci sono elementi di novità sotto il punto di vista degli stanziamenti», così Luca De Fraia, segretario generale aggiunto di ActionAid durante la prima giornata del Vertice Mondiale dell’Alimentazione che si è aperto oggi a Roma.
Un giudizio positivo viene espresso dall’organizzazione in merito alla dichiarazione del Vertice di investire nei programmi di sviluppo rurale predisposti dai singoli governi. «Il riconoscimento della centralità dell’autonomia dei piani messi in atto dai paesi in via di sviluppo, che non devono essere influenzati dai paesi donatori e dalle organizzazioni internazionali, è un importante passo avanti», prosegue De Fraia, «Per la prima volta una dichiarazione internazionale riconosce l’importanza
del ruolo che ha la società civile e le organizzazioni internazionali, inserendole tra gli attori che dovranno lavorare d’ora in avanti in modo coordinato in seno al nuovo Comitato per la Sicurezza Alimentare». La riforma della governance internazionale, per favorire una migliore allocazione delle risorse, è dunque di fondamentale importanza ma manca ancora chiarezza su come il processo di riforma verrà finanziato.
«Rimangono forti perplessità sul fatto che i governi ancora non predispongano piani di finanziamento degli aiuti finora promessi», aggiunge De Fraia. Il segretario generale della FAO ha oggi ribadito la necessità di investire 44 miliardi di dollari l’anno per lo sviluppo agricolo nel Sud del mondo, una piccola somma rispetto ai 365 miliardi di dollari destinati nel 2007 dai Paesi Ocse a sostegno dei rispettivi agricoltori e ai 1,340 miliardi di spesa militare registrata nello stesso anno. «Se comparate a queste spese», spiega il segretario generale, «il piano di stanziamento di 20 miliardi di dollari in tre anni predisposto dal G8 de L’Aquila, è veramente poca cosa».
«In particolare», aggiunge in conclusione De Fraia, «nonostante siano degni di apprezzamento i numerosi richiami del presidente del Consiglio Berlusconi alla centralità della sicurezza alimentare, ci saremmo aspettati da lui un passo in più che potesse essere da esempio per gli altri paesi: la conferma dello stanziamento dei 450 milioni di dollari promessi dal nostro paese».
Nel contempo continua la mobilitazione virtuale di ActionAid per dire Stop Alla Fame: sono oltre 163mila le persone che si sono finora unite all’organizzazione non governativa e alla sua campagna per il diritto al cibo attraverso l’appello lanciato con Avaaz.org.

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