Welfare
Il blocco assunzioni per loro non vale
Lo ha chiarito nero su bianco il ministero del Lavoro
di Redazione
Il blocco delle assunzioni nella Pubblica Amministrazione non riguarda le persone con disabilità perché l’esigenza dell’inserimento e dell’integrazione lavorativa “è prevalente rispetto alla disciplina limitativa delle assunzioni”. Lo ha chiarito il Ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali, con una nota emessa dalla Direzione generale del mercato del lavoro e firmata dal direttore generale ad interim Francesco Verbaro. Era una delle promesse fatte dal ministro Sacconi alle associazioni di disabili, nell’incontro seguito alla Conferenza di Torino (leggi qui).
Superabile traccia oggi, nel darne la notizia, l’iter del chiarimento. Il dicastero del Welfare risponde ad un quesito posto nel mese di settembre dall’Agenzia Liguria Lavoro, nel quale venivano chiesti chiarimenti sulla possibilità di assumere personale appartenente alle categorie protette dopo l’entrata in vigore del decreto legge 78/2009 del luglio scorso, poi convertito in legge con modificazioni (102/2009). Quel testo, all’art.17, comma 7, dispone il divieto di procedere ad assunzioni di personale sino al conseguimento degli obiettivi di contenimento della spesa previsti dal comma 3 dello stesso provvedimento.
Nella risposta viene prima precisato che “il divieto assunzionale previsto dall’art. 17 comma 7, riguarda esclusivamente le amministrazioni centrali dello Stato e gli enti pubblici non economici”, e viene poi specificato che “le assunzioni di soggetti appartenenti alle categorie protette, ai fini esclusivi del rispetto della quota di riserva prevista dall’art. 3 della legge 68/1999, sono da ritenersi escluse dalla disciplina limitativa delle assunzioni”. Infatti “l’esigenza di inserimento e di integrazione lavorativa dei soggetti considerati appare prevalente rispetto alla disciplina limitativa delle assunzioni”, così come già ricordato dal parere del Dipartimento della Funzione pubblica emesso il 29 settembre 2008. Dunque le assunzioni di persone con disabilità sono possibili se da queste dipende il rispetto della quota di riserva prevista dalla legge 68/99.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.