Non profit

Petrini, questo cibo che ci mangia

di Redazione

Carlin Petrini ha pubblicato un nuovo libro dal titolo molto efficace. Terra madre. Come non farci mangiare dal cibo (Giunti 12 euro, con bellissimo Dvd su Terra madre). Un libro spiazzante e che cerca di portare la questione del mangiare a una dimensione di realtà.

I predicati verbali come coltivare, vendere, apprezzare, pagare, sono diventati tutti una trappola; tanto per i contadini quanto per chi mangia. Gli intermediari che si trovano in mezzo al percorso che il cibo fa dal campo alla tavola, hanno stravolto questi significati, li hanno plasmati in funzione del loro profitto e ci costringono a rivendicare cose che dovrebbero essere normali. Prendiamo ad esempio il concetto di “biologico”. Se ci si pensa bene, al di là delle tante considerazioni che si possono fare, come idea di base il “biologico” è una sorta di controsenso: dobbiamo certificare ed etichettare il naturale, ciò che cresce senza additivi, su terreni fertili e puliti; ciò che dovrebbe essere la norma, perché la Natura funziona così. Invece, assurdamente, è diventata l’eccezione da certificare, mentre il resto, viziato da ogni sorta di artifizio e immissione esterna nel ciclo naturale, si è trasformato nel “normale”.
La lotta per la conquista della sovranità alimentare farà sì che essa diventi anche lo strumento principale per valorizzare e diffondere l’insieme dei saperi delle comunità del cibo. Sarà la loro bandiera, dietro alla quale troviamo i diritti, gli accorgimenti, le tecniche e gli orientamenti culturali che coprono tutto l’arco di una gastronomia complessa e interdisciplinare.

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