Non profit

nemo ora pensa anche ai bambini

I nuovi progetti del Centro milanese

di Redazione

Due anni di attività, 2.573 servizi erogati e una domanda che ha superato le aspettative del 15%: sta in queste cifre il bilancio del Centro clinico Nemo, punto di riferimento polispecialistico per le distrofie muscolari e la Sla, che si appresta a diventare ancora più grande. «Pensavamo che ci sarebbero serviti due anni solo per andare a regime», ricorda Alberto Fontana, presidente di Fondazione Serena, l’ente gestore di Nemo. «Invece oggi abbiamo liste d’attesa di circa tre mesi». Il motivo di tanto successo? «L’offrire un servizio polispecialistico in cui si prenda in carico la persona nella sua integrità e che affianchi chi già cura le malattie»: fiore all’occhiello del Centro Nemo, in quest’ottica, sono le due bambine nate qui da mamme distrofiche.
Quasi il 10% dei pazienti di Nemo ha meno di 18 anni: un’attenzione specifica, fin dagli esordi. Per questo il 1° dicembre viene inaugurata una nuova area messa a disposizione dall’Ospedale Niguarda, che accanto al laboratorio e all’elettromiografo ospiterà proprio l’ambulatorio pediatrico.

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