Non profit

Famiglia Luccolini, tutti in campo

Storie di volontari/2

di Redazione

La domenica mattina a prendersi regolarmente cura di Fabio, che è sordo-cieco, c’è un’intera famiglia di Osimo. Sabina e Stefano Luccolini assieme ai loro tre figli (che hanno dai 14 ai 6 anni; il quarto ha appena 8 mesi). Vanno a prenderlo e lo accompagnano a Messa: «Uniamo l’utile al dilettevole», scherza ma non troppo papà Stefano (50 anni, operaio), che aggiunge: «Apparteniamo a un gruppo di fedeli laici, l’associazione Volontari del Vangelo, e siamo con il Filo d’oro dal 2002. Un impegno che nasce dalla volontà di donarsi giacché l’amore non è divisibile, ma semmai moltiplicabile». Da questa premessa il desiderio di essere volontari («stare nella società implica il volontariato») e la decisione di coinvolgere i figli: «Ci è sembrato un buon modo perché mettano in relazione l’andamento della società, che spinge al consumo, e la vera realtà di tutti i giorni. Cerchiamo di farli camminare su più strade parallele». Volontariato come antidoto consapevole, insomma, che può aprire orizzonti non solo individuali. «Vivere nel sociale è la cosa che mantiene nella realtà vera della vita», puntualizza Stefano, che vuole creare una comunità di famiglie che prenda in affido bambini problematici. Quanto ai suoi ragazzi, «ce la mettono tutta. Fanno a gara per stare vicino a Fabio. Stanno crescendo spiritualmente e non solo materialmente. Il quattordicenne comincia a essere un po’ recalcitrante, ma siamo molto uniti. Finché dura, ce la godiamo».

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