Non profit

La Focsiv premia una coppia

Ecco la storia di Marco Robella e Venusia Govetto, volontari in Senegal con il Cisv

di Redazione

A vincere il premio del Volontariato internazionale quest’anno è una coppia, Marco Robella e Venusia Govetto, volontari in Senegal con il Cisv. Il premio è organizzato dalla FOCSIV in occasione della Giornata Mondiale del Volontariato, indetta dalle Nazioni Unite. In Senegal Marco Robella e Venusia Govetto sono entrambi volontari con l’organismo CISV associato alla FOCSIV, impegnati l’uno nel settore del turismo responsabile, l’altra nella microfinanza.
 
I due hanno cominciato la loro vita da volontari in Africa grazie al servizio civile con il Cisv nel 2005, quando Venusia è partita per il Mali e Marco per il Senegal, riporta il sito di Volontari per lo sviluppo. Alla fine dell’esperienza, entrambi hanno deciso di confermare il loro impegno con l’ong torinese e così si sono conosciuti in Senegal dove Venusia ha continuato ad occuparsi di progetti di micro finanza a sostegno della produzione agricola sostenibile nella valle del fiume Senegal e Marco di turismo responsabile. Subito, tra loro è scoccato l’amore e dopo tre anni di fidanzamento, lo scorso 19 luglio, si sono giurati eterna fedeltà nella chiesa di Saint Louis, condividendo questo momento speciale con tutti i senegalesi che sono diventati loro amici fraterni e con i loro familiari giunti dall’Italia.
«Questo premio ci riempie senz’altro di orgoglio» ha detto Venusia Govetto al momento della premiazione «Tuttavia, a noi che non siamo abituati a stare sotto i riflettori, sembra strano ricevere un riconoscimento così importante visto che non riteniamo di fare qualcosa di così tanto speciale in Senegal. Tutto ciò per cui ci impegniamo in Africa, infatti, a me e Marco viene in modo così naturale». Dello stesso avviso è anche suo marito Marco che ha voluto condividere il premio con tutti i colleghi senegalesi e italiani che lavorano con lui in quella che ha definito “la famiglia del Cisv”. Marco Robella ha poi voluto rivolgere un appello a tutti i giovani che vorrebbero avvicinarsi al volontariato internazionale: «Vi invito caldamente a venire in Africa. Farete un’esperienza di vita unica, a patto però che veniate per mettervi al servizio del prossimo e per ascoltare, senza avere la presunzione di voler insegnare qualcosa alla gente locale».

La premiazione di Venusia e Marco, tenuta in concomitanza con la Giornata mondiale del volontariato promossa dalle Nazioni unite, è stata preceduta da un dibattito sulla transnazionalità come legame tra immigrazione e progetti di cooperazione.
Di «volontari come raggio di speranza per lo sviluppo di una cultura dell’accoglienza e per l’abbattimento di ogni barriera tra gli esseri umani» ha parlato monsignor Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio dei Migranti e Itineranti. Umberto Dal Maso, presidente della Focsiv, ha invece sottolineato come «occuparsi di cooperazione e migrazioni vuol dire occuparsi dello sviluppo globale dell’uomo, purché però si lavori innanzitutto come attori di mediazione culturale piuttosto che come semplici gestori di progetti».

Si è soffermato sulla “schizofrenia” del sistema migratorio italiano Sergio Marelli, direttore generale Focsiv: «Il nostro è un sistema dove è il mercato che decide se accogliere lo straniero e dove alla politica rimane il ruolo di occuparsi delle espulsioni». Provocatoriamente, poi, Marelli ha detto che lui e il presidente della Lega Umberto Bossi, in tema di immigrati, condividono la stessa posizione, cioè che gli stranieri vanno aiutati a casa loro. «La differenza è che Bossi lo dice perché non vuole che gli immigrati vengano in Italia a rubare il lavoro agli italiani, mentre io credo che la possibilità di scegliere dove vivere sia un diritto di tutti».

Di un’Italia in preda alla psicosi e all’ingiustificata paura degli immigrati ha poi parlato don Giusto Truglia, condirettore del settimanale Famiglia Cristiana, mentre Peter Schatzer, capo della missione italiana dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, ha puntato i riflettori sulla necessità di «avorare fianco a fianco con gli immigrati in Italia per portare avanti progetti di co-sviluppo nei loro paesi d’origine».

Durante l’evento, infine, è stato presentato il video “A sud del fiume Senegal. Solidarietà…formato famiglia”, realizzato dal giornalista del TG1 Stefano Belardini in collaborazione con il Segretariato Sociale della Rai, che racconta l’esperienza dei due volontari premiati.

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