Non profit

Industria della fortuna nel 2010 sarà al 3,7% del Pil

Secondo il rapporto Eurispes nel 2010 sono attese giocate per 58 miliardi di euro

di Redazione

Superenalotto, win for life, totocalcio, tris, gratta e vinci, scommesse. In Italia il mercato del gioco è la terza industria nazionale, ma anche, come si deduce da una recente inchiesta di Vita,  una fabbrica dei sogni dove il banco non perde mai.

Il mercato dei giochi in Italia e’ ormai divenuto una vera e propria industria, con 35 milioni di italiani coinvolti e una spesa complessiva, negli ultimi sei anni, di 194 miliardi di euro. Lo rileva l’Eurispes, l’istituto di studi politici economici e sociali,  che oggi ha presentato a Roma i risultati del Rapporto di ricerca, “L’Italia in gioco, percorsi e numeri dell’industria della fortuna”. Nel 2009, si legge nel Rapporto, c’e’ stato un vero e proprio ‘boom’ della raccolta e la tendenza di crescita continuerà  fino a toccare 58 miliardi di euro nel 2010 (di cui il 49% nel primo semestre). La raccolta complessiva dei giochi in Italia, nei primi nove mesi di quest’anno, ha infatti superato i 39 miliardi di euro (+14,4% rispetto ai primi nove mesi del 2008), con un valore medio di raccolta mensile di 4,3 miliardi di euro e punte massime di 4,5 miliardi di euro registrati nei mesi di gennaio e marzo. Questi dati, secondo l’Eurispes, confermano e rafforzano ulteriormente il trend in crescita registrato nel corso degli ultimi sei anni, che ha portato il rapporto tra raccolta complessiva di tutti i tipi di gioco e il Pil del nostro Paese a raggiungere il 3,02% nel 2008. Tale crescita, sottolinea l’Eurispes, e’ il risultato del bilanciamento di due diverse dinamiche. Da un lato, la minore raccolta dei giochi a base ippica (da 1,79 a 1,5 miliardi di euro, -16%), del bingo (da 1,2 a 1 miliardo di euro, -13,9%) e del lotto (da 4,4 a 4,2 miliardi di euro, -4,5%). Dall’altro, la maggiore raccolta del Superenalotto (da 1,4 a 2,5 miliardi di euro, +77,1%), degli apparecchi da intrattenimento (da 15,8 a 17,9 miliardi di euro, +13,4%), dei giochi a base sportiva ( da 2,7 a 3 miliardi di euro, +9%), delle lotterie (da 6,8 a 7 miliardi di euro, +3,8%) e il successo dei giochi di abilità a distanza e poker on-line, la cui raccolta ha già superato i 1,7 miliardi di euro.

Chi gioca lo fa generalmente per puro svago (25,7%) o perchè punta ad una grossa vincita, sognando magari di comprare una casa e di spendere il proprio tempo alla scoperta di nuovi posti ed esperienze altrimenti invivibili (25,4%). Fare denaro ”facile” e’, poi, la motivazione addotta nel 18,2% dei casi. Bassa e’, invece, la percentuale di coloro i quali si dedicano a questa attività per mettere alla prova le proprie abilità, valutando così la propria capacità di individuare la squadra/combinazione vincente (6%), mentre di poco si discosta il numero di persone che individua nel gioco un ottimo passatempo (5,5%). Infine, il 4,7% gioca a Lotto, macchinette e annessi per tenere fede ad una tradizione familiare, seguito da chi lo fa per puro spirito caritatevole o per il semplice gusto di provare quello che da più parti viene definito il ”brivido del gioco” (in entrambi i casi 2,9%). I giocatori con un reddito annuale piuttosto basso, sperano più di altri che una grossa vincita possa risollevare le loro finanze con l’opportunità di vivere una vita più agiata (28,4%). Essi, inoltre, mostrano una maggiore propensione a giocare per mettere alla prova le proprie abilità (7,6%) e per portare avanti una consuetudine familiare (5,6%). Chi percepisce un reddito compreso tra i 10.001 e i 20.000 euro si distingue, poi, in misura maggiore di altri, perchè trova nel gioco un modo per guadagnare facilmente (21,5%), per passare il tempo libero (7,1%) o fare opere di bene (4%). La scelta di giocare semplicemente per divertirsi (39%) o per assaporare il brivido del gioco (6,8%) e’, invece, diffusa prevalentemente tra chi ha dichiarato redditi più alti.
Per il presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara «gli italiani hanno un approccio sereno al gioco, senza sintomi di patologie particolarmente problematiche».

In allegato il testo del Rapporto  

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