Non profit

Burocrati europei in sciopero

Circa 3.200 funzionari del Consiglio hanno scioperato per il 3,7% in piu' in busta paga

di Redazione

La protesta per “il rispetto della legalita’”, come dicono i sindacati dei funzionari europei, o “per l’aumento dello stipendio” come dicono alcuni dei paesi membri dell’Ue, non si ferma neanche sotto la neve natalizia che ha imbiancato Bruxelles. Oltre il 90% dei dipendenti del Consiglio europeo ha infatti aderito allo sciopero di tutta la giornata indetto per oggi, e in programma per i prossimi giorni ci sono altre iniziative per “far rispettare gli impegni presi” dal Consiglio nel 2003 riguardo l’adattamento salariale dei dipendenti delle istituzioni europee. I circa 3.200 funzionari del Consiglio che oggi hanno incrociato le braccia non hanno pero’ ostacolato, come preventivato in un primo tempo, i lavori ministeriali odierni sui trasporti, anche se una ventina di riunioni di esperti sono saltate. La ‘lotta’ per il 3,7% in piu’ in busta paga continua: domani punto della situazione e preparazione dell’assemblea generale di lunedi’ prossimo, a cui parteciperanno i rappresentanti di tutte le istituzioni comunitarie. La solidarieta’ a dodici stelle e’ generalizzata anche in vista di eventuali iniziative per il mese di gennaio, se non si trovasse un accordo col Consiglio ne’ durante la riunione di domani con i rappresentanti dei 27 paesi Ue, ne’ entro la data limite del 31 dicembre. “Non e’ una questione di soldi ma di rispetto della legalita’”, ha ribadito Renzo Carpenito, presidente del sindacato Ffpe per il Consiglio. Il costo complessivo di tutta l’amministrazione Ue, infatti, ci tiene a ricordare Carpenito, “e’ inferiore all’1% del budget dell’Ue”. Il problema e’ “la trasformazione in fatto mediatico e demagogico” che si e’ fatta dell’intera questione, “anche la presidenza svedese e’ sconcertata nel vedere il modo con cui i colleghi trattano il problema”, ha aggiunto Carpenito.

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