Arriva la droga 3.0. Oggi i consumatori in Italia sono di tutte le età, usano tante sostanze diverse (non tutte illegali) e cercano oasi di piacere. Parola della prima ricerca Ored – Osservatorio regionale sulle dipendenze istituito presso la Regione Lombardia di cui il direttore scientifico, Riccardo C. Gatti, ha presentato i risultati. «Fondamentale», ha anticipato Gatti, «è capire che il fenomeno muta velocemente. La cosa più importante dunque è cercare di fare pronostici che ci permettano di prevenire i danni».
Per questo l’Ored fa previsioni a tre anni, aggiornate mensilmente. «Oggi siamo alla terza fase. Prima c’era la droga come fuga dalla realtà», ha spiegato Gatti, «un utilizzo che generava devianze ed emarginazione (droga 1.0). In seguito si è passati al doping quotidiano (droga 2.0). Si usava lo stupefacente come aiuto alla prestazione. Oggi siamo di fronte al narcobenessere: la ricerca di oasi di piacere che non comportano le controindicazioni delle due fasi precedenti». Droga 3.0, appunto. Il grande cambiamento è stato la rete. I figli dell’era digitale hanno stravolto il narcotraffico e tagliato fuori le generazioni precedenti dal sistema. «Il fenomeno è passato da push a pull», racconta Gatti. «In sostanza tutto è condizionato dal consumatore, non più dal produttore, e avviene sulla rete, tramite i social network, tagliando fuori famiglie, scuola e media tradizionali».
Secondo la ricerca, nel 2012 tra i giovani dai 15 ai 24 anni la faranno da padrone i narcotici sintetici come ketamina e lsd (+40%), ci sarà un ritorno dell’eroina bianca (+25%) mentre rallenteranno cannabis (per la prima volta) e cocaina. In Lombardia nel 2009 un milione di persone ha fatto uso, almeno una volta, di qualche sostanza mentre sono 52mila le persone che hanno avuto bisogno di interventi e di cure. «L’ultimo dato preoccupante», conclude Gatti, «è la diminuzione, conseguente all’alta richiesta, dei prezzi di tutte le nuove droghe».
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