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Il principe Carlo era contro la guerra in Iraq

di Redazione

Il principe Carlo d’Inghilterra era così contrario alla guerra in Iraq che, mettendo da parte la tradizione reale di non interferire negli affari del governo, fece campagna contro l’operazione militare a Baghdad, denunciando il “grande errore” che stava commettendo Tony Blair. Lo rivela il tabloid News of the world, proprio mentre l’ex premier britannico si prepara a testimoniare davanti alla commissione Chilcott sulla guerra in Iraq del 2003 e all’indomani delle forti critiche mosse dall’ex premier conservatore John Major.

«Il principe pensava che Blair stesse commettendo un grande errore – ha detto una fonte al giornale, rendendo pubblica per la prima volta la posizione di Carlo sulla guerra – e fece presente la sua posizione a persone influenti e a politici”. L’erede al trono britannico arrivò a definire Blair, con una punta di velenoso sarcasmo, “il nostro leader glorioso», mentre l’allora presidente degli Stati Uniti George W. Bush “lo spaventava a morte”. «Il principe – sottolinea la stessa fonte – comprende il mondo arabo e crede che le radici di tutti i problemi nella regione» stiano nel conflitto israelo-palestinese. Convinto che la decisione di attaccare l’Iraq avesse a che fare più con «un cambio di regime che non con le armi di distruzione di massa», sostiene ancora la fonte, il principe Carlo “credeva che sarebbe stato un disastro mandare le nostre truppe ed è stato dimostrato che aveva ragione”.

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