Non profit

Shopping. E l’Italia si rimette in moto

di Redazione

Pane. Ogni sera, abbiamo appreso dal Corriere della Sera, si butterebbero 180 quintali di pane invenduto a Milano. Uno spreco pazzesco, se si considera poi che le aziende e i panificatori devono anche pagare la tassa sullo smaltimento dei rifiuti. Le cifre sono ridimensionate dalla verifica che Vita ha fatto (vedi notizia a pagina 16), ma la questione dello spreco resta una questione drammaticamente aperta.
Cicoria. Il 2010 è partito con un assalto ai negozi delle grandi città e ai centri commerciali. Sabato 2 gennaio è stata una giornata per certi versi memorabile: code chilometriche sulle autostrade nei pressi di outlet e centri commerciali. File per un’attesa superiore alla mezz’ora in molti negozi delle vie del centro delle grandi città. Sono passato, in poche ore, da via Manzoni a Milano e da via Cola di Rienzo a Roma: sembrava lo stesso orrendo quartiere. L’Italia torna a spendere, e insieme si butta alle spalle la crisi mentre intanto la celebra, posticipando il regalo “intelligente” a dopo le scadenze naturali. E tuttavia c’è della insensatezza nell’aspettare in coda, motore acceso quantomeno per il freddo, per poter accedere all’outlet in vista di un risparmio al massimo del 30%. Clamorosa anche la circostanza della coda davanti a negozi senza saldi (come il fighissimo Abercrombie & Ficht a Milano) o verso l’outlet di Serravalle che però era senza sconti? Nell’euforia consumistica generale il risparmio vero diventa un dettaglio, un particolare cui non prestare troppa attenzione. C’è quindi da rallegrarsi per i sintomi di un’economia che riprende, almeno dal punto di vista dei consumi al dettaglio, e da intristirsi per un Paese che non sa più divertirsi semplicemente, trastullarsi, passeggiare senza buttar soldi in massificanti pomeriggi di shopping?
Taglio. Aveva aperto cinque anni fa un negozio di pizza al taglio a Fenis in provincia di Aosta, lo aveva chiamato “Scacco Matto”. Era un ripiego perché chi lo conosceva sapeva che Armando Tealdi, 40 anni da Bra, provincia di Cuneo, era un bravissimo pianista, qualche anno fa uno degli allievi più brillanti del Conservatorio di Torino. Ma il carattere lo aveva fregato: era troppo timido, si emozionava in pubblico. La sera di Santo Stefano ha aperto la porta a due nuovi vicini di casa sudamericani che lo hanno assalito e ucciso per derubargli l’incasso natalizio: 700 euro.
Zero. Fermi tutti con le previsioni e l’analisi dei fenomeni decennali. Non è vero che gli anni zero sono finiti e iniziano gli anni dieci. Finiscono infatti fra un anno: esattamente il 31 dicembre 2010. Vabbé, ce ne faremo una ragione.

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