Non profit

Franco Muzio: «Subito le adozioni a distanza»

di Redazione

Rimettere in moto al più presto tutte le attività che da ben 31 anni garantiscono supporto ai bambini haitiani e alle loro famiglie. Questo l’obiettivo primario da raggiungere, una volta superata l’emergenza, dall’associazione Sos Villaggi dei Bambini ad Haiti, dove è presente dal 1979 con due centri che oggi offrono servizi di rafforzamento familiare e prevenzione all’abbandono ad almeno 1.300 minori e raggiungono in tutto 5mila beneficiari.
«Una volta soddisfatte le esigenze immediate . verificheremo la situazione di ciascun bambino e delle loro famiglie», spiega Franco Muzio, direttore di Sos Villaggi dei bambini. Le prime notizie parlano di almeno quattro genitori morti, dieci mamme ferite e ancora molti dispersi fra gli utenti dell’associazione. «Diversi nostri collaboratori hanno perso le proprie case, stiamo fornendo loro degli alloggi momentanei nel Villaggio SOS di Santo», situato non lontano dall’epicentro del sisma ma fortunatamente con alcuni limitati danni alle infrastrutture. Se le strutture dell’altro centro di Cap Haitien, sulla costa (i due centri sommano due scuole elementari, un centro di formazione professionale, quattro centri sociali, due Case del giovane) sono pressoché intatte, l’ufficio nazionale Sos è andato invece distrutto e verrà risistemato nel Villaggio di Santo. «Occorre tempestività», aggiunge il responsabile del progetto di emergenza Sos ad Haiti, Johann Denk. «Oltre a fornire cibo e altri beni primari, stiamo cercando di riunire i comitati di genitori per ripristinare il funzionamento dei nostri centri e i contatti con l’esterno, sia con le famiglie residenti nella zona vicina al villaggio sia con le associazioni umanitarie con cui abbiamo a che fare». A Santo è stata anche attivata una clinica mobile dedicata a tutta la popolazione, in collaborazione con il governo dominicano che ha scortato l’invio dei primi medicinali dall’Italia, raccolti anche grazie ai contributi dei sostenitori, «di cui c’è sempre più bisogno». In questo senso, «è già possibile adottare a distanza i bambini del villaggio di Santo».

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