Non profit

Sono 900 gli interveti chirurgici di Msf

Secondo una nota di Msf, sta aumentando l'esigenza di avere specialisti sul terreno anche per l'assistenza medica di lungo periodo come la fisioterapia e il sostegno psicologico

di Redazione

Medici senza frontiere in prima linea per fronteggiare l’emergenza ad Haiti. Finora, nel Paese piegato dalla furia del sisma, Msf ha eseguito 900 interventi chirurgici, mentre aumentano i bisogni di assistenza post operatoria e non solo, assicura l’associazione. “In queste ore – si legge in una nota – gli sforzi si stanno concentrando sulle 10 sale operatorie che Msf gestisce nella capitale. Ma ci sono nuovi bisogni che comportano nuovi sforzi, come l’utilizzo di cliniche mobili per raggiungere il maggior numero di feriti. Un’altra esigenza e’ la fornitura di acqua e l’assistenza post operatoria per i degenti”. Con piu’ di 900 pazienti operati nelle strutture gestite da Msf e un numero crescente di pazienti con insufficienza renale in dialisi, “aumenta l’esigenza di avere specialisti sul terreno anche per l’assistenza medica di lungo periodo come la fisioterapia e il sostegno psicologico. Allo stesso tempo sta aumentando la capacita’ di risposta chirurgica generale fornita da altre organizzazioni mediche, inclusi i militari, che stanno intensificando il loro lavoro, e aumenta cosi’ il numero dei ricoverati che necessitano di cure post operatorie. Per questa ragione Msf sta inviando sul terreno unita’ di terapia di questo tipo. “Quando hai cosi’ tante persone con ferite cosi’ profonde, con fratture scomposte e complicazioni varie, e’ necessario operare il piu’ velocemente possibile”, spiega Xavier Lassalle, uno degli specialisti di Msf.

“Ma per provvedere alle esigenze cliniche di questi pazienti – prosegue Lassalle – ci vorranno dei mesi, e di solito, in casi come questi, molte equipe di emergenza intervenute per il sisma resteranno solo poche settimane. Le ferite infette dovranno essere pulite e sara’ necessario lavorare sulla chirurgia ortopedica e ricostruttiva. Tutto questo comporta una fornitura di cure post operatorie per diverse settimane”. Gli sforzi dei team di Msf “sono inoltre rivolti – continua la nota – ad assicurare spazi adeguati e sicuri per la fornitura di cure, considerando anche che lo sciame sismico non e’ cessato, come dimostra la scossa di assestamento di ieri. Nell’ospedale di Carrefour, che e’ stato un centro fondamentale per la chirurgia generale nell’isola, le equipe di Msf sono impegnate ad allestire nuovi spazi per l’arrivo dei pazienti in una scuola vicina, perche’ l’edificio principale dell’ospedale non e’ del tutto sicuro”. Inoltre, “sono state montate delle tende per ospitare i pazienti nella stessa area. Nel frattempo i tecnici specializzati stanno verificando la stabilita’ degli edifici a Choscal e a Pacot dopo la forte scossa di ieri”.

“L’ospedale Choscal e’ ancora sicuro – spiega l’associazione – anche se i pazienti preferiscono rimanere fuori in tenda. L’edificio di Pacot e’ invece a rischio di collasso, per questa ragione il team sta organizzando il trasferimento dei pazienti in un altro sito. Intanto Msf sta terminando l’allestimento dell’ospedale da campo che contiene 100 posti letto e il personale si sta preparando per il trasferimento dei pazienti e dei macchinari in questa struttura”. Per la prima volta in questa emergenza, “Msf ha iniziato a utilizzare le cliniche mobili in alcune aree della citta’ come Carrefour Feulle e Delmas, per verificare se ci siano feriti che non abbiano ricevuto alcun tipo di assistenza”. E “allo stesso tempo l’Associazione sta lavorando per fornire l’acqua potabile a 7.000 terremotati. Al di fuori della citta’, le equipe di Msf lavorano in aree in cui l’assistenza medica e’ carente. Ad esempio, presso Leogane l’associazione sta effettuando interventi chirurgici e consultazioni generali, mentre le cliniche mobili hanno individuato 20 persone che necessitano di interventi di chirurgia nelle zone di Grand Goave e di Duforf”.

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