Non profit
E Sanna fa infuriare Brunetta
Il disegno del grande pubblicitario pubblicato da Vita diventa un caso
di Redazione

«Sarò breve». E sopra un ritratto divertentissimo di Brunetta (la pagina è scaricabile qui a fianco). Tutti frutto, battuta e disegno, della stessa penna, quella geniale di Gavino Sanna. Ma questo “ritratto” apparso settimana scorsa nella rubrica che settimanalemente il grande pubblicitario tiene su Vita magazine sta togliendo il sonno a Renato Brunetta. Come racconta Repubblica nella cronaca da Venezia firmata Alberto Satera, il ministro della Funzione pubblica e candidato sindaco di Venezia sarebbe a caccia di chi ha avuto l’idea di fare della pagina di Vita una gigantografia con cui tappezzare Venezia nelle prossime settimane.
L’annuncio della candidatura di Brunetta a Venezia era arrivata nei giorni scorsi per boccca dello stesso Berlusconi. «Il presidente Silvio Berlusconi, a nome dell’intera coalizione, gli ha chiesto di accettare la candidatura a sindaco di Venezia. Il valore di questa candidatura è dato dal lavoro che il ministro Brunetta ha fin qui svolto nel governo e dal fatto di essere un veneziano autentico e appassionato verso la sua città».
E ancora: «In città regna la disillusione. Voglio infondere a Venezia il coraggio, che oggi le manca, di fare delle scelte. Darsi infrastrutture nuove, come la sublagunare. Portare via da Marghera la chimica pericolosa e inquinante. Non aver paura del turismo, di massa e di élite, ma governarlo ed espanderlo. A Venezia si possono creare 40mila posti di lavoro di qualità; non mi spaventano certo le botteghe con le maschere da Carnevale».
Interessante l’apertura sul tema immigrati: «Saranno i nuovi veneziani. Come quando la Serenissima dopo una pestilenza o una guerra cambiava il sangue, reclutando nel Mediterraneo stranieri che diventavano veneziani grazie alla forte identità di una città-mondo. Con l’allargamento a Est dell’Europa, il corridoio 5 che la collega alla Padania e all’Ovest, il Brennero che apre la via del Nord, i nuovi legami con il Maghreb e il Vicino Oriente — i Mori e i Turchi —, Venezia può tornare il baricentro della storia, come la pensava Braudel. Lo stesso vale per l’incontro e il confronto tra le religioni, come ha intuito il Patriarca Scola, con cui mi considero in piena sintonia».
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