Mondo
Action Aid: aiuti male organizzati
Alcuni campi funzionano alla perfezione, altri invece non hanno nulla dice l'ong
di Redazione
«Finora gli aiuti non sono stati ben organizzati». A dirlo è l’ong Action Aid, attiva nell’emergenza di Haiti. «Alcuni campi funzionano alla perfezione, altri invece non hanno nulla e si rasenta la disperazione. Sarebbe necessaria un maggior coordinamento tra i vari soggetti che stanno operando nell’isola per poter ottenere risultati positivi e tangibili» afferma Sarah Gillam, responsabile internazionale della comunicazione di ActionAid, che coordina dall’isola tutte informazioni che provengono dai campi in cui opera l’organizzazione .
«In risposta al disastro di cui sono stati vittime, gli Haitiani si sono dimostrati estremamente calmi, condividendo qualunque cosa avessero con i loro vicini; ma sono stati i più poveri a sopportare il peso maggiore» racconta Gillam. «A Mariani, una delle zone dove lavora ActionAid, stiamo distribuendo farina, riso zucchero, scatolette di pesce, olio per cucinare e pastiglie per rendere l’acqua potabile. Molta gente ha perso tutto quello che aveva e molti sono feriti e aspettano di essere curati».
ActionAid fa sapere che «in soli dieci giorni ha messo su un nuovo ufficio a Port au Prince, ha stabilito un centro per la distribuzione del cibo, ha preso accordi con i medici cubani per organizzare un ospedale da campo nel distretto dove opera, ha distribuito 200 tonnellate di cibo per nutrire circa 9000 persone per circa 2 settimane e ha affittato un magazzino sicuro da usare come deposito per le provviste».
«Per la fine del mese» spiega la Gillam «speriamo di aver ricevuto tutti gli ordini che abbiamo emesso per gli oggetti non alimentari, come utensili da cucina, tende e cucine, per distribuirli e ingrandire il nostro raggio d’azione per raggiungere così 20.000 persone in tutto Mariani».
«Questa – conclude la Responsabile – è stata la prima emergenza che ha colpito personalmente ogni singolo membro dello staff di ActionAid che lavorava in loco: alcuni hanno perso qualche congiunto, altri hanno perso la casa ma tutti, sebbene colpiti e turbati, hanno contribuito fin dal primo momento ad aiutare gli altri per andare avanti. Che il loro impegno sia per tutti noi un’ispirazione».
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